Nasce il comitato Zero Waste Roma
E' un altro nodo della Rete Zero Waste Lazio, nata per promuovere una gestione più sostenibile dei rifiuti, il porta a porta e la raccolta differenziata - il comunicato dell'associazione
16 January, 2012
La Rete Zero Waste Lazio annuncia che ieri 14 gennaio presso la sede dell’associazione FOCUS – Casa dei diritti sociali si è costituito ufficialmente il Comitato Zero Waste Roma, presenti i rappresentanti di decine di comitati di quartiere – associazioni – movimenti civici di tutti i Municipi di Roma che intendono battersi perché si affermi anche a Roma il percorso Verso Rifiuti Zero quale unica alternativa alla attuale gestione dei rifiuti della Capitale.
Denunciamo che il ciclo rifiuti di Roma è da troppo tempo fuori legge sia per quanto riguarda il sistema di trattamento, che privilegia il cassonetto ed ancora il conferimento illegale del rifiuto indifferenziato “talquale” mandato, in deroga alla legge, presso l’eco-mostro rappresentato dalla scandalosa discarica di Malagrotta.
La città di Roma, proprio perché mantiene ancora in piedi questo sistema e lo storico “monopolio di fatto” tra l’azienda AMA ed il gruppo Cerroni - gestore di Malagrotta, è ferma ad un insufficiente risultato del 20% di raccolta differenziata contro un obiettivo di legge oggi del 45% che a fine anno passerà al 65%, nonostante l’assenza di azioni urgenti per la riconversione industriale del sistema.
Riteniamo oggi necessario affrontare questo tema, in presenza di un proclamato stato di emergenza e di una serie di annunci legati alla chiusura di Malagrotta ed all’apertura di nuove discariche sia nel territorio romano che in quello di Comuni confinanti, per riaffermare il rispetto della legalità e l’attuazione delle procedure di legge preliminari al solo smaltimento tuttora ignorate a Roma.
Procedure che si concretizzano nell’obbligo da parte del Comune e dell’azienda AMA di mettere in campo concrete azioni legate alla Riduzione dei rifiuti, al Riuso e Riparazione di prodotti raccolti, alla Raccolta Differenziata Porta a Porta per arrivare al 65% di legge, al Recupero di materia attraverso impianti di selezione “a freddo” di materiali differenziati e non, e solo in ultimo al conferimento in piccole discariche di servizio dei rifiuti residui indifferenziabili.
Riteniamo infatti pregiudizialmente che per i rifiuti urbani il sistema Inceneritore – MegaDiscarica sia inutile dal punto di vista industriale, pericoloso per la salute pubblica, economicamente insostenibile dal momento in cui l’avvio di un ciclo alternativo produce il risultato opposto del recupero di materia ed energia con impianti ad impatto zero, notevolissimo abbassamento di costi per la comunità ed aumento della occupazione locale impegnata pari a venti volte l’attuale.
Riteniamo quindi oggi impensabile gestire una fase di preemergenza, generata da decenni di inerzia dei diversi governi regionali avvicendati, con soluzioni improvvisate basate sulla ricerca di un “buco” in cui appoggiare “provvisoriamente” rifiuti per tre anni…. ammettendo insieme che occorre almeno un anno per costruire il “quinto impianto di selezione” e quindi ammettendo che da qualche parte il rifiuto “talquale” si porterà, FORSE a Malagrotta visto che li riceve da 35 anni ??
Ma la stessa previsione di costruzione di nuovi inceneritori è una trappola ideologica, visto che lo stesso Piano regionale ammette che i tempi per costruire un nuovo inceneritore sono di 4-5 ANNI !!! Ma forse sono anche di 7-8 anni se consideriamo i tempi dei ricorsi al TAR dei cittadini: e si pensa di gestire la tanto minacciata emergenza a Roma con questo tipo di scelte ??
La nostra ricetta “Rifiuti Zero” è semplice:
• raccolta differenziata porta a porta spinta obbligatoria per legge a Roma ed in tutto il Lazio
• realizzazione di impianti di selezione meccanica di carta/ plastica/ vetro/ metalli dalla raccolta differenziata che modifica degli impianti attuali per il recupero di materiali da raccolta indifferenziata senza produrre il CDR,
• realizzazione di impianti di compostaggio e digestori anaerobici per il recupero dell’organico
• definitivo scioglimento del monopolio di fatto AMA-Cerroni, in cui AMA farà solo raccolta – riciclo – recupero di materiali e Cerroni solo smaltimento di quanto resta dopo il recupero
• proprietà pubblica dei nuovi siti di smaltimento, con discariche ad almeno 5 km da abitato
• proprietà e gestione pubblica di centraline di monitoraggio dei fumi su internet /real-time.
Partendo dall’obiettivo di introdurre l’obbligatorietà del sistema di raccolta differenziata porta a porta, del sistema di conferimento dei materiali differenziati presso le piattaforme CONAI per la frazione secca e di impianti di compostaggio di bacino per la frazione umida, si pone il superamento definitivo del sistema “cassonetto indifferenziato” quale modalità incompatibile con la priorità del riciclo/recupero, lasciando come la legge impone la fase dello smaltimento quale fase effettivamente residuale.
Dai cittadini ai Sindaci, dai Sindaci alle Province , dai Sindaci e dalle Province agli imprenditori che vogliono oggi investire in un settore di green economy che risulta oggi l’unica forma di imprenditoria non assistita da contributi pubblici, come la truffa dei CIP6 ed i certificati verdi per gli inceneritori, ed in grado di assicurare la tutela sanitaria - ambientale ed insieme l’occupazione locale con basso tasso di investimento.
La Rete Zero Waste Lazio ed il Comitato Zero Waste Roma lanciano infatti la sfida al sindaco ed al Consiglio comunale di Roma Capitale con la imminente presentazione di un “Piano Rifiuti Zero per Roma”, redatto da esperti di provata capacità, che dimostra quanto asserito in modo inequivocabile.