Una partita da giocare
da La Repubblica del 17 gennaio 2012
17 January, 2012
di Carlo Annovazzi
Non è il lunedì il giorno ideale per sentire il polso del traffico, i negozi sono chiusi e i furgoni restano fuori dalle mura cittadine. Il test vero partirà da oggi e solo nella seconda parte della settimana, giovedì e venerdì, sarà possibile un primo bilancio attendibile. Ma il debutto di Area C regala subito due segnali che fanno sperare. Se la molla è quella del comportamento virtuoso, sui mezzi pubblici i dati sono da incorniciare. Fino alle 10 del mattino 6% di passeggeri in più solo in metropolitana, alla fine della giornata sono stati il 9%. Fare a meno dell´auto, dunque, si può.
altra faccia della stessa medaglia: si può se i mezzi pubblici non ti lasciano minuti e minuti in attesa, sulla banchina del metrò o sul marciapiede. Il temuto collasso dei mezzi non c´è stato. La macchina ha retto bene, disagi minimi. Questo è ciò che volevamo sapere: la sfida della città che chiede di più ai cittadini ma in cambio offre servizi più frequenti ed efficienti può cominciare.
La diminuzione degli ingressi in centro è l´altro segnale confortante. I dati del primo giorno non possono naturalmente essere presi per definitivi, ma sapere che c´è stato un calo del 32,5 per cento (40mila accessi in meno), fra le 7,30 e le 19,30, aiuta a coltivare la speranza. Alle arrabbiature dei giorni scorsi ha fatto seguito una responsabile e civile accettazione della novità. Ed è quello che ci si attendeva da una città sempre pronta ad affrontare le sfide, anche le più difficili, fino in fondo. La Milano dell´innovazione non può rifiutare a priori una grande innovazione. Poi saranno il tempo e i risultati a far capire se questa è la direzione giusta. Intanto giochiamo la partita.
Certo, c´è chi continua a essere fortemente contrario, soprattutto tra i residenti in centro, chi giudica Area C una tassa inaccettabile: il malumore c´è e si sente. Anche perché l´opposizione lo cavalca (è il caso di dirlo visto il folkloristico ingresso in centro con il calesse di Masseroli e De Corato). E c´è anche chi s´è messo in coda per regolarizzare la propria posizione e non c´è riuscito per le tradizionali lungaggini della burocrazia. Ma tutto ciò fa parte della fisiologia.
L´importante era partire e dopo le figuracce delle misure antismog d´emergenza - decise, corrette, annullate e nuovamente impapocchiate - il timore era che la partenza fosse complicata da disagi e malfunzionamenti dei mezzi pubblici e della macchina amministrativa. Non è stato così e, aspettando i prossimi test, c´è qualche buona ragione per essere ottimisti.