A San Saba il cimitero degli spazzaneve
Il sindaco a dicembre aveva tolto all'Ama il ruolo principale nella gestione di situazioni eccezionali. Sub e cacciatori nell'elenco dei volontari per spargere il sale in città - dal Corriere.it del 07.02.2012
07 February, 2012
di Alessandro Capponi
ROMA - Le lame spazzaneve, a Roma, sono sotto la neve.
Sono rimaste lì per qualche anno e di certo erano lì venerdì pomeriggio e venerdì notte, proprio mentre i romani erano bloccati sul Raccordo, o nelle tante strade paralizzate dalle precipitazioni atmosferiche e da un piano antineve che, oggettivamente, non ha funzionato. Alle otto della sera di quel venerdì, racconterà poi il capo della Protezione civile Franco Gabrielli, «Alemanno mi ha telefonato, cercava uno spazzaneve».
Un po' come tutti i romani, che si guardavano intorno nella speranza di trovare mezzi in grado di liberare le strade - e le loro vite - da quella morsa di traffico e neve. In quei momenti, le lame erano lì: ferme, abbandonate. Comprate - con i soldi dei romani - e poi lasciate lì, senza manutenzione.
Per trovarle basta andare in via Baccelli, a San Saba. Il deposito Ama si trova dietro un centro anziani: sono decine, sia fisse sia con i pistoni per girare. Sono di quelle da attaccare ai compattatori dell'Ama per trasformare i mezzi in spazzaneve: e sono di proprietà dell'Ama, comprate a più riprese in anni nei quali il Piano antineve del Campidoglio puntava tutto sulla municipalizzata. Poi, con l'arrivo di Gianni Alemanno al Comune, è cambiato tutto. Perché nel dicembre 2005 l'ordinanza antineve era chiara: «L'Ama deve fare fronte alle proprie incombenze con tutti i mezzi a disposizione e con il personale necessario, collaborando con gli organi comunali per lo sgombero della neve e per lo spargimento del sale».
Invece, nell'atto del 14 dicembre 2011, il Campidoglio stabilisce che «Ama parteciperà a supporto, compatibilmente con i propri compiti istituzionali (...) per le opere di spazzaneve metterà a disposizione sei mezzi, tre pale meccaniche, una lama, due spandisale». Sei mezzi. E il sale chi lo sparge? Il servizio giardini, «le ditte appaltatrici della manutenzione stradale» e le associazioni di volontariato. E chi sono i volontari che devono salvare i romani dal ghiaccio? Ci sono vigili in pensione, la «misericordia Appio tuscolano» e «Park forest rangers». La «Federcaccia». «Blu sub». Cacciatori e sommozzatori.
Il Pd, con il consigliere Athos De Luca, si indigna: «Quelle lame spazzaneve non utilizzate sono un monumento allo spreco e all'insipienza. E ciò dimostra che, per salvare la città dall'incubo neve, sarebbe stato sufficiente riuscire a organizzare quello che c'era. Anche perché affidarsi ad Ama avrebbe significato puntare su squadre organizzate, alle quali era sufficiente pagare gli straordinari. Invece si sono affidati alle ditte esterne. E a quei volontari lì».
«Alemanno la smetta di dire che "Roma non è pronta alla neve": con lui, forse, ma prima i mezzi c'erano, c'era il sale, c'era tutto». Le lame spazzaneve, adesso, così abbandonate e senza manutenzione da anni, saranno probabilmente destinate alla dismissione. La signora del centro anziani che ce le mostra aspetta gli uomini dell'Ama: «Mi hanno telefonato perché vogliono prenderle, ma quando arrivano?». Troppo tardi signora, troppo tardi.