Come si pedala sul ghiaccio? Intervista ad un ex ciclista professionista
Le nevicate e il ghiaccio di questi giorni hanno reso molto problematici gli spostamenti nelle nostre città. Per chi non abbandona la bicicletta neppure in queste condizioni abbiamo chiesto ad un professionista delle due ruote Nicola Ballini - ex atleta ed ora insegnante di mtb - qualche consiglio per girare in sicurezza
07 February, 2012
Quando nevica tutti i mezzi su gomma hanno difficoltà a muoversi. Per rendere il trasporto più sicuro, ci sono vari accorgimenti da mettere in pratica, a partire da quelli meccanici. Per le auto una soluzione meno ostica rispetto alle catene, anche se non molto economica, è quella di montare durante la stagione invernale delle gomme termiche, che grazie ad una particolare mescola del battistrada garantiscono una maggior aderenza rispetto alle gomme normali su fondi innevati e ghiacciati; gomme che da qualche tempo sono disponibili anche per moto e scooter. Ma le biciclette? Per le due ruote spinte dalla forza della nostre gambe e dal fiato dei nostri polmoni, già messi a dura prova dallo smog dei centri urbani, le gomme termiche non esistono. Esistono tuttavia altre soluzioni per pedalare in sicurezza quando nevica? È sufficiente andare più piano ed essere più accorti? O bisogna rassegnarsi a lasciare la bici a casa? Ne parliamo con Nicola Ballini, ex ciclista professionista, ora maestro di sci e guida SIMB (Società Italiana Mountain Bike) di Verona.
Nicola si può pedalare in sicurezza anche con le strade innevate o ghiacciate?
Sì, con i dovuti accorgimenti si può sicuramente pedalare. È chiaro che i rischi aumentano ma li si può ridurre, sia attraverso soluzioni meccaniche, cioè allestendo le bici in un certo modo, che attraverso una grande cura della pedalata e dei movimenti.
Partiamo dalle soluzioni meccaniche.
Premetto che non tutte le bici possono essere modificate con facilità. È più facile allestire per la neve e il ghiaccio una bici sportiva, tipo una mountain bike, che non una bicicletta da città o da passeggio. La modifica fondamentale riguarda le gomme. Esistono gomme chiodate apposite per il ghiaccio e la neve, alcune con “chiodi” più appuntiti adatte alla neve, altre con chiodi a testa quadrata, adatte per fondi più duri. Le migliori comunque sono quelle artigianali. Partendo da dei copertoni “da fango”, cioè con delle tacchette particolarmente accentuate, si possono ottenere delle gomme con una grande aderenza applicando all’interno dei copertoni delle viti autofilettanti con la punta rivolta verso l’esterno. Con una guaina protettiva tra copertone e camera d’aria si impedisce che la testa delle viti provochi un buco. Questo è un metodo “fai da te” che sulla neve funziona molto bene, sul ghiaccio un po’ meno, perché la vite che fuoriesce dal copertone ha bisogno di sprofondare per funzionare bene.
A proposito di metodi fai da te cosa ne pensi delle fascette di plastica sulle ruote? Qui a Torino qualcuno le usa.
Sì so che qualcuno le usa, ma solo su bici con freni a disco o sulle fisse a contropedale. Sulle biciclette con freni tradizionali non si possono mettere. Io personalmente sulla mia non le ho provate, ma sono uno strumento che utilizzo spesso in tante altre occasioni e secondo me per la bici non sono adatte perché non sono resistenti e a mio parere hanno una durata limitata. Per quanto dure sono pur sempre di plastica. Una soluzione curiosa e anche un po’ goliardica secondo me è quella delle catene fatte in casa; credo che in giro per il mondo ci sia qualcuno che possa averle messe in produzione.
Per quanto riguarda la pedalata invece, come si va in bici con la neve e il ghiaccio?
Il concetto è un po’ quello dell’automobile. In condizioni del genere bisogna prima di tutto moderare la velocità. La frenata poi è fondamentale, dev’essere non brusca ma delicata. Una frenata brusca rischia di farti perdere aderenza, la bici può scapparti senza neanche rendertene conto. Come si dice in gergo il freno dev’essere “appena puntato”, ovvero lo si tiene sempre pronto ad essere azionato; si tiene la mano sulla leva come sulla macchina si tiene il piede appoggiato con delicatezza al pedale e si aziona il freno con dolcezza solo quando è strettamente necessario. In bici poi bisogna frenare soprattutto con il freno posteriore invece che con l’anteriore, cosa che andrebbe fatta con qualsiasi situazione di scarsa aderenza. Un altro accorgimento è quello di evitare delle sterzate troppo decise e immediate; la bicicletta, come qualsiasi mezzo a due ruote, va inclinata il meno possibile perché la tenuta laterale è minore. Ultimo consiglio che potrebbe sembrare banale è quello di abbassare la sella, in modo che in caso di necessità è molto più facile e immediato mettere un piede a terra.
Le città italiane, già di per sé poco attrezzate per la mobilità su bici, secondo te sono organizzate per venire incontro alle esigenze dei ciclisti in caso di neve?
No, figurati. Per esperienza ti dico che quando nevica nei paesi del nord Europa, dove sono abituati alla neve più che in Italia, la priorità viene data alla pulizia delle piste ciclabili rispetto alle strade. E di piste ciclabili in Germania, Olanda, Danimarca ne hanno molte di più che da noi, dato che al nord la mobilità su due ruote è molto più diffusa che nel nostro paese. È una questione culturale purtroppo.
Tu pensi che gli accorgimenti che mi hai descritto permettano a tutti di prendere la bici con ghiaccio e neve?
Bah… Ti dico, io uso delle biciclette sportive e attrezzate, quelle da città non sono molto adatte per condizioni climatiche del genere, soprattutto per le ruote e le gomme che montano che sono lisce e strette. Anche se si decide di pedalare con accortezza e prudenza secondo me non è consigliabile uscire in bici se non si ha un mezzo efficiente.