Tra neve e gelo: laghetti ghiacciati. Scatta l'allarme per aironi e anatre
da Il Corriere della Sera del 12 febbraio 2012
13 February, 2012
di Paola D'Amico
Da giorni gli specchi d’acqua dei giardini Montanelli e di Palazzo Reale ma anche la Darsena sono coperti da una spessa coltre di ghiaccio. E passeggiando nei vialetti può capitare di assistere a uno spettacolo imperdibile, con gallinelle, germani reali, nitticore, codoni, canapiglie, aironi e anatre domestiche, che abitualmente popolano quei laghetti, impegnati in divertenti acrobazie sul ghiaccio, come navigati pattinatori.
L’immagine disneyana, però, non deve far dimenticare che gli animali selvatici, e anche i passeriformi che nella stagione calda si nutrono di insetti sono tra questi, rischiano e non poco a causa del freddo e del maltempo, con le temperature che hanno abbattuto ferocemente la colonnina di mercurio sotto lo zero. Per loro si stanno mobilitando volontari di Lac (lega abolizione caccia), Lipu e Wwf: i volatili resi incapaci di muoversi a causa del freddo intenso, infatti, rischiano l’ipotermia e l’assideramento.
L'EMERGENZA - L’Ufficio tutela animali del Comune nei giorni scorsi ha destinato 330 chilogrammi di mangimi specifici e semi di girasole per sfamarli. Ma l’emergenza durerà ancora e per questo sia Comune sia associazioni lanciano un appello ai milanesi: create piccole mangiatoie nei vostri balconi. Un sottovaso protetto da una cassettina di legno rovesciata, una tettoia, una reticella da giardini in ferro plastificato e modellata a mo’ di cilindro, possono diventare mangiatoie per volatili. La scelta del cibo con cui rifornire una mangiatoia è abbastanza vasta: noci, nocciole, arachidi, biscotti grassi, frollini, pezzetti di croste di formaggio e di lardo, semi di girasole, burro, pancetta. Le palle di semi impastati nel grasso promettono un clamoroso successo. Ecco una ricetta casalinga suggerita dalla Lipu: margarina (o strutto) biscotti secchi, arachidi sgusciate e non salate, semi di girasole e uvetta. E per tenere lontano piccioni e altri grossi volatili è bene prevedere una rete di contenimento a maglie larghe che selezioni le dimensioni dei nostri ospiti. Le mangiatoie andranno tolte a primavera, per non creare una dipendenza dall’uomo a questi selvatici e non interferire con l’allevamento della prole che modifica le abitudini alimentari.
I CONSIGLI - E per gli animali domestici qualche consiglio in pillole. Quando si esce in passeggiata, con il proprio cane, attenzione ai corsi d’acqua: la neve può nascondere una riva scoscesa. Se la temperatura è sotto lo zero, usare le stesse cautele di quando portiamo il quattro zampe in montagna sulla neve. Cappottino per quelli più piccoli e a pelo corto/raso, spalmare creme protettive sui polpastrelli, che rischiano altrimenti di ‘bruciarsi’. La dieta va modificata se un animale vive in giardino. Dovrà cioè ingerire il 20 per cento in più di energia soltanto per mantenere la temperatura a 38 gradi. «Se la temperatura corporea scende sotto i 34 gradi, il timer meccanico interno di regolazione del calore si può bloccare», spiega Marco Melosi, presidente dell’Associazione nazionale medici veterinari. Il primo pronto intervento di fronte ad un principio di assideramento? Fargli immediatamente un bagno caldo. Poi chiedere l’intervento del veterinario.