Famiglie contro il sindaco: "I cinghialetti hanno fame"
Torino, sindaco vieta di dare cibo ai baby cinghiali A Pino la gente continua a non rispettare l’ordinanza del Comune
15 February, 2012
Federico Genta
Non fossero così tanti e indistinguibili uno dall’altro, di sicuro avrebbero già un nome. Sono i cuccioli di cinghiale che, in una manciata di giorni, hanno conquistato la scena alle porte di Pino Torinese. Quasi adottati dai residenti, sono diventati le mascotte della città. Si sono lasciati alle spalle la sicurezza dei boschi di Superga per cercare fortuna ai bordi della Panoramica.
Qui hanno trovato tanta attenzione e soprattutto il cibo che non possono scovare tra le piante sepolte dalla neve. A coccolarli e sfamarli ci pensano i residenti della zona, che in barba alle ordinanze del sindaco Andrea Biglia continuano a riversare frutta, sacchi di fagioli e qualsiasi cosa possa saziare la cucciolata.
Sabato i giovani ungulati erano appena quattro. Adesso se ne possono già contare nove. Accanto a loro, solo più nascosti ai piedi di una scarpata, ci sono anche tre esemplari adulti. Più diffidenti, accettano di buon grado che i piccoli si facciano avvicinare dall'uomo.
La tenerezza e la compassione hanno già lasciato spazio allo spettacolo. A fotografare i cinghiali arrivano da Torino e dai paesi della collina. C'è la signora che non aveva mai visto un esemplare dal vivo. La coppia di anziani che si porta appresso il nipotino. I cuccioli, da parte loro, sembrano aver abbandonato ogni indole selvatica. Non si curano di tanta, insolita attenzione. Qualcuno, preoccupato per la loro sorte, ha piazzato cartelli sulle piante che sorgono lungo la passeggiata. «Tanti umani ci hanno aiutato a sopravvivere al massacro della nostra mamma. Lasciateci almeno vivere un pochino. Se poi qualcuno vorrà spararci, pazienza».
Proprio sul futuro dei cuccioli la città è divisa. Tra chi si preoccupa per l'inevitabile richiamo di nuovi esemplari e quanti vorrebbero lasciarli lì dove sono. «Il Comune deve recintare la zona, per poter ammirare queste adorabili bestiole senza correre il rischio che arrivino sulla strada» azzarda una signora, che ha tutto l'interesse a non rivelare il suo nome. «Perché se i vigili ci vedono portare il cibo, finisce che ci becchiamo una multa salata».
Altri, seppur inteneriti dai nuovi arrivati, sembrano più ragionevoli. «Adesso dimostrano tutti un gran cuore, ma sono pronto a scommettere che cambieranno idea in fretta, quando i cuccioli arriveranno a pesare cinquanta chili e inizieranno a scorrazzare davanti alle nostre case» dice Beppe Guggino, che abita tra le ville che si affacciano sulla Panoramica.
Vecchia storia quella degli ungulati che escono dai boschi per saccheggiare orti e giardini a due passi dalla città. All'interno del parco di Superga, del resto, la caccia è vietata. Le battute vengono coordinate dalla Provincia solo in casi di reale emergenza. Almeno per questa volta, di doppiette, nessuno vuole sentir parlare.