Wwf Puglia: gravi problemi ambientali nella provincia di Taranto
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del wwf Puglia. La grande industria a Taranto ha un impatto rilevante sulla salute umana e sull’ambiente. Il forte vento di tramontana ha portato i fumi sull’abitato, provocando malori e disturbi respiratori, verificabili dagli accessi al pronto soccorso
01 March, 2012
Lo avevamo detto in occasione del caso dello sperpero di danaro pubblico per l'acquisto di lepri e fagiani (vicenda sulla quale ci sono clamorose novità): la Provincia di Taranto soffre maledettamente di gravissimi problemi ambientali, non si può permettere il lusso di spendere i soldi pubblici a cuor leggero. Ecco allora l'ennesimo caso ILVA: una nube tossica che si è sprigionata martedì 28 febbraio. Proprio mentre il WWF ha presentato un ricorso al TAR contro l'AIA dell'Ilva di Taranto.
La grande industria a Taranto ha un impatto rilevante sulla salute umana e sull’ambiente. L’inquinamento industriale ha influito negativamente sull’agricoltura, sull’allevamento di bestiame, sull’ittiocoltura e sull’economia della città. L’anno scorso migliaia di capi di bestiame furono abbattuti perché intossicati dalle diossine, per non parlare delle tonnellate di cozze distrutte per lo stesso motivo.
Ancora un incindente
Martedì 28 Febbraio un nostro attivista ha segnalato un enorme incendio all’Ilva di Taranto, percependo la gravità della situazione dall’enorme nube di fumo che si alzava, visibile da tutta la città ed oltre. Il forte vento di tramontana ha portato i fumi sull’abitato, provocando malori e disturbi respiratori, verificabili dagli accessi al pronto soccorso. Le dichiarazioni dell’Ilva parlano di non pericolosità dell’incendio in termini di tossicità del materiale bruciato in quanto il trasformatore incendiato era a olio vegetale. Premesso che le centraline di rilevamento di Pcb, come riportato da i giornali, hanno registrato un notevole aumento di policlorobifenili nell’area industriale, è lecito chiedere più trasparenza e soprattutto informazioni più dettagliate e meno vaghe sull’incidente accorso. Questo indipendentemente dalle sostanze incendiatesi. Sottolineiamo che l’evento è un chiaro avvertimento della pericolosità insita in tali strutture industriali obsolete e con un grande impatto ambientale. Taranto è un sito ad elevato rischio ambientale e pertanto i cittadini hanno il diritto di essere avvertiti di eventuali pericoli. Chissà se esiste un piano di emergenza in caso di incidente rilevante, crediamo che sia il caso che gli organi compenti (come la protezione civile e la prefettura) debbano affrontare con urgenza le criticità derivanti dallo sprigionamento di una nube nera come quella sprigionata due giorni fa.
Il ricorso del WWF
Il WWF Italia ha depositato nel mese di dicembre un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica avverso l’autorizzazione integrata ambientale (A.I.A.) rilasciata dal Ministero dell’Ambiente a favore dell’Ilva di Taranto. Atto dovuto non solo per rispondere alle doglianze presentate dalla società del Gruppo Riva a fine 2011 (che richiede un’ulteriore riduzione delle già esigue prescrizioni contenute nell’A.I.A.), ma anche per contestare la competenza e il merito dello stesso provvedimento ministeriale.
Nel pieno rispetto dei principi di precauzione, integrazione ambientale e dell’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, la nostra associazione ha richiesto, infatti, un concreto abbattimento delle emissioni prodotte dalle cokerie tarantine, un campionamento continuo e “a monte” della produzione di diossina, nonché ulteriori, più incisive, prescrizioni a tutela della salubrità ambientale della città di Taranto e della regione tutta.
All’insufficienza delle attuali prescrizioni, il WWF Italia ha inoltre rilevato l’ambiguità di un provvedimento emanato direttamente dal Ministro (all’epoca dei fatti l’On. Prestigiacomo) sulla scorta di un parere elaborato da tecnici nominati dal Ministro stesso. Un preoccupante paradosso legislativo che mina non solo la coerenza dell’A.I.A. rilasciata all’Ilva ma la trasparenza di tutte le scelte ministeriali in materia di ambiente.
“Il nostro auspicio è quindi quello che queste eccezioni processuali possano non solo scaturire in prescrizioni in grado di rispondere alle già acclarate problematiche ambientali, - ha dichiarato il Presidente del WWF Puglia avv. Antonio de Feo - ma anche richiamare l’attenzione ad una maggiore oggettività e coerenza dei procedimenti amministrativi che interessano l’ambiente in senso lato, i nostri ambienti di vita e quindi la nostra salute”.
L'impegno del WWF Taranto
Il WWF Taranto segue la vicenda dal 2008, apportando un contributo fondamentale alla formazione di accordi trasversali con altre realtà del territorio. Un riconoscimento di questo impegno è stato l’invito della Regione Puglia al tavolo di discussione della Legge Regionale per contenere le emissioni di benzo(a)pirene, occasione in cui è stato consegnato un documento importante per il proseguo dell’iter legislativo.
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