Energia pulita dalla diga Michelotti
Sull’antica diga del Po si progetta la costruzione di un impianto idroelettrico che oltre a fornire energia consentirà la riqualificazione del fiume. Il progetto preliminare approderà nelle prossime settimane in Sala Rossa per l’approvazione
01 March, 2012
Approderà nelle prossime settimane in Sala Rossa per essere approvato, il progetto preliminare di un impianto idroelettrico sul Po, che ha calamitato l’attenzione dei consiglieri della sesta commissione - Ecologia ed Ambiente - e della seconda - Urbanistica, Viabilità e Trasporti – del Comune di Torino, riunitesi giovedì 1 marzo. Si prevede che l’impianto produrrà in un anno cinque gigawatt di energia pulita, sfruttando il salto idraulico provocato dalla diga pneumatica in gomma posizionata sulla traversa Michelotti. Consentirà altresì la riqualificazione del Po, lungo il quale sarà possibile avviare una serie di interventi che ne permetteranno la navigazione dal confine con Moncalieri fino all’incirca la confluenza con la Dora, in corrispondenza del cimitero di Sassi.
“Un progetto dalla grande valenza ambientale – ha dichiarato l’assessore alla Viabilità Claudio Lubatti – ma anche la dimostrazione della professionalità e dell’ingegno che si possono trovare tra chi lavora negli uffici comunali”.
Già in passato la traversa, costruita tra il 1813 e il 1815 sotto la guida dell’architetto Ignazio Maria Lorenzo Michelotti per assicurare una portata costante al fiume, consentiva di alimentare il canale dei Mulini (detto anche canale Michelotti); canale che forniva energia agli impianti industriali vicini attraverso una serie di mulini idraulici, ma che, venuta meno la sua funzione, venne smantellato e interrato negli anni Trenta del Novecento, lasciando però tracce nella conformazione del parco Michelotti. Il progetto attuale predisposto dal Settore Ponti e Vie d’Acqua della Città di Torino prevede la realizzazione di un canale di derivazione che, passando sotto la sponda destra del Po e con una portata costante di 50 metri cubi al secondo, convoglierà l’acqua raccolta a monte della diga verso una turbina. Da qui l’acqua ritornerà poi nell’alveo del fiume. In qualità di proprietaria della diga Michelotti come dell’area dove si intende realizzare la centrale, la Città di Torino provvederà a individuare, attraverso una gara pubblica, il soggetto interessato alla progettazione, alla realizzazione e alla gestione dell’impianto. Bisognerà solo attendere di avere dalla Provincia di Torino, titolare a rilasciarla, la concessione per la derivazione delle acque: “Una valutazione – è stato sottolineato – che terrà conto delle soluzioni tecniche e progettuali proposte e della convenienza economica”. Chi verrà scelto avrà la gestione della centrale per 30 anni e dovrà corrispondere i canoni relativi ai diritti di superficie e alla derivazione delle acque per un totale di circa trenta mila euro annui. La spesa per gli interventi è stata stimata in 7 milioni e 100mila euro.
L’azienda vincitrice della gara dovrà inoltre provvedere a realizzare alcune opere complementari, quali una conca di navigazione per permettere alle imbarcazioni di passare dalla parte a monte alla parte a valle della diga e un piccolo campo di gara per la canoa sulla parte sinistra del fiume. Il progetto, dunque, oltre alla centrale idroelettrica sembrerebbe inseguire il sogno di un Po interamente navigabile da Moncalieri a Sassi, magari facendone una via alternativa per il trasporto pubblico cittadino.