Smog: sindaco e assessori di Palermo rinviati a giudizio
Per gli inquirenti gli imputati non avrebbero adottato le misure necessarie per contrastare lo smog in città, nonostante i livelli di inquinamento fossero fino a cinque volte superiori ai limiti consentiti. Il processo comincerà il prossimo 7 aprile
11 March, 2009
Dopo Martini e Domenici, presidente della Regione Toscana e sindaco di Firenze, rinviati a giudizio nel maggio 2008 per non aver adottato sufficienti provvedimenti per la tutela della salute dei cittadini a fronte degli alti livelli di inquinamemtnto dell'aria, ora tocca al primo cittadino di Palermo Diego Cammarata e a due ex assessori comunali all'Ambiente (che si sono succeduti dal 2001 al 2007) dover rispondere di analoghe contestazioni.
Il processo comincerà il prossimo 7 aprile. I tre amministratori, rinviati a giudizio per omissione di atti d'ufficio ed emissione di sostanze pericolose e nocive, non avrebbero adottato le misure necessarie per contrastare lo smog in città, nonostante i valori di inquinamento dell'aria fossero fino a cinque volte superiori al consentito.
L'indagine ha preso il via per la prima volta nel 2005 a seguito di un rapporto dei vigili urbani. Successivamente l'Amministrazione comunale adottò alcune misure come il blocco del traffico un giorno la settimana e la circolazione regolata a targhe alterne. Questi provvedimenti spinsero la Procura a chiedere e ottenere l'archiviazione del procedimento. I carabinieri ripresero a fare rilievi nel momento in cui, pochi mesi dopo, tali provvedimenti non furono confermati e in città si riscontrò un ulteriore incremento dei livelli di ossidi e biossidi di azoto e delle polveri sottili. Questi accertamenti convinsero i pm a chiedere la riapertura dell'indagine.