Tarsu, al comune di Napoli servono 61 milioni di euro
In fase di approvazione il nuovo sistema di calcolo della Tarsu. Per Bertolaso, far coprire al comune l’intera cifra per le spese di gestione e smaltimento rifiuti non è una scelta singolare rispetto al resto del paese
12 March, 2009
Servono 61 milioni di euro al comune di Napoli per coprire tutte le spese di smaltimento dei rifiuti in città. A comunicarlo è stato l’assessore Riccardo Realfonzo, che ha spiegato: finora la Tarsu ha generato entrate nelle casse del comune per 109 milioni, l'intero servizio ne costa invece 170. La differenza, 61 milioni appunto, sarà recuperata aumentando la tassa sui rifiuti a partire dal prossimo 1 settembre.
La cartella dei rifiuti che in autunno viene recapitata ai napoletani subirà, quindi, un aumento del 30%. A tale proposito, però, i tecnici del Comune stanno esaminando la possibilità di un nuovo sistema di calcolo della Tarsu, che dal primo gennaio 2010 si trasformerà da tassa a tariffa. Con il nuovo sistema, in sostanza, i possessori di case di pregio potrebbero pagare, a parità di metri quadri e componenti familiari, di più. Una sorta di redditometro. Ma la cosa è ancora allo studio. La certezza in merito si avrà, comunque, tra una decina di giorni, quando la deliberà di bilancio di previsione 2009 sarà approvata dalla giunta.
Intanto non ha tardato ad arrivare la risposta da parte della struttura del Sottosegretario Bertolaso, che ha fatto diramare un comunicato in cui si legge: in merito all’aumento della tariffa dei rifiuti urbani annunciata dal Comune di Napoli, stupisce apprendere che ne viene imputata la responsabilità all’attuale Governo, artefice dell’ormai prossimo e definitivo superamento dell’emergenza rifiuti nella Regione Campania, e non al Governo precedente che aveva effettivamente approvato la norma, il Decreto Legge 61/2007, in base alla quale, da una percentuale iniziale del 70%, i Comuni sono tenuti a coprire per intero le spese per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti.
È altrettanto singolare dover rilevare la pretesa che, nonostante la fine imminente dell’emergenza, ciò che vale per tutti i Comuni d’Italia debba ancora una volta non essere valido per il Comune di Napoli.