Un albero “abusivo” contro il grattacielo
Un timido e ancora spoglio susino. Il primo albero «abusivo» della città è stato piantato di fronte al cantiere del grattacielo Intesa Sanpaolo. Un nuovo testimone della protesta del comitato "Non grattiamo il cielo" - da La Stampa del 12.03.2009
12 March, 2009
Un timido e ancora spoglio susino. Il primo albero «abusivo» della città è stato piantato ieri di fronte al cantiere del grattacielo Intesa Sanpaolo. Un nuovo, per ora esile, testimone della protesta di Paolo Hutter e del comitato «Non grattiamo il cielo». La pianta è stata dedicata, non a caso, all’articolo 9 della Costituzione che sancisce che la Repubblica, oltre a promuovere lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Il cielo di Torino, in questo caso, che sarebbe «grattato» dall’alta torre. E dietro al susino c’è un progetto ben più complesso di un gruppo di creativi studenti di Agraria, «Il Bosco della memoria», presentato con successo a un concorso bandito dall’Edisu. Emanuele, e un gruppo di altri 5 studenti, stanno piantando, nelle aree non edificate vicino alle Università, una serie di giovani alberi: ognuno ricorda metaforicamente un tema caro ai ragazzi dei vari atenei. C’è una palmacea vicino alla Palazzina Einaudi dedicata alla violazione dei diritti umani al G8 di Genova, un’altra, di fronte a Palazzo Nuovo dedicata alle vittime della strage del fosforo bianco a Falluja. A poche centinaia di metri sta crescendo una fotina dedicata ai desaparecidos argentini e un’altra dedicata alle popolazioni indigene del Sud America. Ieri hanno collaborato con Hutter «perché spinti dagli stessi ideali».