"Basta inventare nuove norme, si moltiplichi invece l'impegno a far rispettare quelle già vigenti". Questa la posizione espressa nelle settimane scorse da Legambiente Lombardia che, di fronte al tira e molla tra comuni, province e regione su possibili nuovi blocchi antismog, chiedeva in prima battuta che fosse garantita la reale applicazione del divieto di circolazione dei mezzi più inquinanti. Il blocco invernale (attivo nei principali comuni della regione dal 15 ottobre al 15 aprile) degli autoveicoli privati e commerciali Euro0 benzina e degli Euro0, Euro1 ed Euro2 diesel in vigore nei giorni feriali dalle 7,30 alle 19,30 "non viene fatto rispettare -secondo l'associazione ambientalista- né dalla Regione, né dalla Provincia e i Comuni, eccetto Milano. E forse è per questa ragione che industriali e commercianti non protestano contro la Regione: tutti zitti perché i 150 mila mezzi inquinanti che circolano in Lombardia godono di una esenzione di fatto e circolano abusivamente con la quasi certezza dell'impunità".

Ad eccezione di Milano appunto. Sotto la Madonnina i controlli ci sono e lo dimostrano i dati forniti dall'ufficio stampa della polizia municipale. A partire dal 15 ottobre 2011 e fino al 5 marzo scorso sono stati controllati 21259 autoveicoli. Di questi 1167, il 5,5%, ha ricevuto una contravvenzione. Meno controlli ma il doppio di multe per gli autobus inquinanti: il 10,2% dei 255 bus controllati stavano violando il divieto anti-smog che li bandisce dalle strade comunali 24 ore su 24 da ottobre 2010. Percentuale analoga per i veicoli adibiti a trasporti specifici e per uso speciale: 44 multe a fronte di 439 controlli (10%). E' la categoria dei motoveicoli e dei ciclomotori quella con la percentuale più bassa di infrazioni rilevate: 76 multe su 1652 controlli complessivi (4,6%).