Zaratti: «Dopo Colleferro, serve una task-force per gli inceneritori»
L'assessore regionale all'Ambiente pensa a un'agenzia di vigilanza che assicuri la regolarità nelle attività di trattamento dei rifiuti: «L'Arpa da sola non basta»
12 March, 2009
Un'agenzia straordinaria che controlli l'attività dei termovalorizzatori in funzione nel Lazio. È l'ultima proposta di Filiberto Zaratti, assessore regionale all'Ambiente e alla Cooperazione tra i Popoli che, in seguito alla vicenda giudiziaria che ha coinvolto i responsabili dell'impianto di Colleferro, ha dichiarato di voler avviare una task force di vigilanza: «Di fronte all'offensiva della criminalità organizzata e della massoneria sul ciclo dei rifiuti, occorrono misure straordinarie: penso alla creazione di un'agenzia regionale che esegua controlli stringenti sui quattro termocombustori, sulla composizione del cdr che vi si immette, sulla qualità delle emissioni e per scongiurare la manomissione dei sistemi di accertamento e allarme come sembra sia accaduto a Colleferro».
Un lavoro, quello di verifica della regolarità nell'esercizio degli impianti, che in realtà è già svolto dall'Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente). In effetti, osserva Zaratti, «già nel maggio 2008, il magistrato aveva chiesto all'Arpa di fornire le analisi sul materiale che veniva bruciato a Colleferro e i valori erano risultati al di sopra dei livelli massimi previsti dalla legge. L'Arpa aveva già segnalato alla Procura le irregolarità». Ma l'intervento di controllo dell'Agenzia, secondo l'assessore, non è più sufficiente: «Nell'altro termocombustore di San Vittore le analisi del cdr, da gennaio, vengono eseguite a giorni alterni per verificarne la composizione. Così deve accadere dappertutto».