Inaugurato a Marsiglia il 6° World Water Forum
La città francese ospita l'appuntamento internazionale più importante in materia di acqua. Previste 140 delegazioni ministeriali, 180 i paesi presenti, 800 i relatori, attese 25 mila persone. Da mercoledì, sempre a Marsiglia, prende il via l'appuntamento dei movimenti che si battono per l'acqua pubblica
12 March, 2012
Al via oggi a Marsiglia il 6° World water forum. Si tratta del più importante appuntamento mondiale sui temi dell'acqua che, ogni tre anni, chiama a raccolta politici, enti locali, società del settore, associazioni ambientaliste e della cooperazione internazionale. Scopo del meeting internazionale è affermare il diritto all'acqua e chiedere l'impegno dei governi di tutto il mondo per la conservazione di questo bene. Nella sei giorni di Marsiglia, organizzata dal Consiglio mondiale dell'acqua (World Water Council, organizzazione internazionale per la promozione dell'uso sostenibile ed efficiente dell'acqua), si alterneranno capi di governo, ministri, parlamentari, sindaci, e organizzazioni internazionali come Fao, Unesco, Banca mondiale, istituti di ricerca e organizzazioni non governative provenienti da tutto il mondo. Non si tratta di un appuntamento Onu, ma di una mobilitazione dai chiari intenti politici per cambiare l'agenda dei governi internazionali per fare in modo che l'acqua diventi una priorità comune. Da questo appuntamento francese gli organizzatori si attendono impegni e soluzioni ai vari problemi, quali la capacità di preservare le risorse idriche per quantità e qualità. All’ordine del giorno degli incontri vi è anche la preparazione della conferenza delle Nazioni unite sullo sviluppo sostenibile, che si terrà a Rio de Janeiro il prossimo giugno.
I numeri diffusi in occasione dell'appuntamento internazionale sono allarmanti. Già oggi l'agricoltura mondiale richiede il 70 per cento di tutta l'acqua che utilizziamo, una percentuale che sale fino all'85 per cento nei paesi poveri. Per sfamare una persona per un giorno, secondo la dieta, si calcola servano tra 2 e 5 mila litri di acqua. Il consumo di carne, inoltre, aggrava non poco il bilancio idrico: si stima che l'80 per cento del mais aggiuntivo, che dovrà essere prodotto entro il 2050, servirà a nutrire il bestiame. Secondo i dati presentati a Marsiglia, già oggi un quarto delle terre del pianeta sono degradate e alcuni grandi fiumi non riescono ad arrivare al mare per buona parte dell'anno. Siamo di fronte a una situazione in equilibrio precario, che subirà forti spinte sia dai cambiamenti climatici sia dalla pressante domanda di cibo. Tra circa 30 anni la produzione di cereali aumenterà notevolmente (si stima un aumento tra il 75 e il 100 per cento). Come raggiungere questo obiettivo a fronte di una situazione sempre più precaria per quanto concerne il consumo di suolo agricolo, la desertificazione e la salinizzazione dei terreni? Ecco che diventa improrogabile diminuire gli sprechi di acqua, migliorare le tecnologie impiegate nel settore idrico e abbattere lo spreco di cibo. Che è spreco di acqua. Dal Forum di Marsiglia quindi si leverà un appello per collegare la difesa dell'acqua alla lotta agli sprechi alimentari.
Quasi in parallelo, Marsiglia ospiterà Fame, il Forum alternativo mondiale dell'acqua, che inizierà mercoledì 14 e si concluderà con una manifestazione sabato 17 marzo. L'appuntamento francese segue analoghi incontri internazionali: il Forum di Firenze del 2003, quello di Ginevra due anni dopo, di Città del Messico nel 2006 e di Istanbul di due anni fa. Obiettivo dichiarato di Fame è affermare il carattere alternativo all'appuntamento organizzato dal Consiglio mondiale, a partire dalla dichiarazione che l'acqua non è una merce.