Rifiuti, l'appello del Wwf: «Clini ponga fine all'emergenza creata a tavolino»
In 5 punti le azioni chieste dall'associazione al ministro dell’Ambiente Corrado Clini per programmare riduzione e raccolta differenziata contro chi ha pianificato l’emergenza rifiuti - il comunicato stampa del Wwf
14 March, 2012
«Chiediamo al Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, di far cessare un finto stato d’emergenza, creato a tavolino. La crisi di questo ultimo anno non è ambientale o sanitaria, ma per giustificare scelte che in un contesto di legalità non sarebbero consentite. La vera emergenza è data dal fatto che entro la fine di questo anno dovremmo raggiungere il 65% di raccolta differenziata mentre, secondo gli ultimi dati dell’ISPRA, nel Lazio siamo al 15,1%, ossia con uno spread di 50 punti sotto. Se deve essere nominato un commissario è per la raccolta differenziata e non per fare discariche o inceneritori». E’ l’appello del WWF al ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, relativamente alla questione rifiuti nel Lazio.
«Le proteste sono giustificate perché ad oggi nessuno è in grado di dire entro quando diminuirà la produzione dei rifiuti e/o aumenterà il loro riciclaggio. Infatti, non esistono politiche e investimenti in tal senso. Mancano incentivi e disincentivi, come invece avviene in molte altre parti di Europa. Non c’è da stupirsi quindi se i cittadini protestano e non solo quelli che abitano in prossimità di dove sono state localizzate le nuove discariche. Perché in questo vuoto è sicuro che, una volta esaurite queste ultime – e non ci vorrà molto tempo -, tutti saranno esposti di nuovo al rischio delle nuove localizzazioni. E’ un gioco al Lotto, dalle cui estrazioni nessuno vince, ma tutti perdono».
Ecco nel dettaglio le richieste e le criticità rilevate dall’associazione:
1. Finché non c’è una programmazione che vincola le Amministrazioni a pianificare la riduzione dei rifiuti ed ad aumentare il riciclaggio, i cittadini non potranno comprendere per quale motivo si debba accettare che sul proprio territorio vengano realizzati inceneritori o discariche;
2. Al momento nel Lazio non esiste una simile pianificazione e il Ministero ha il dovere di rinfacciarlo all’Amministrazione regionale;
3. E’ ancora irrisorio il disincentivo economico per il conferimento in discarica o l’incenerimento (termovalorizzatori), mentre occorre cominciare a predisporre la via di abbandono da questa tipologia di impianti;
4. Fa bene il Ministro ad avocare a sé i poteri, ma sia coerente con questa iniziativa:
- facendo cessare un’emergenza creata a tavolino;
- correggendo il Piano regionale di gestione dei rifiuti per indirizzarlo verso gli obblighi assunti in sede comunitaria;
5. A tale scopo il WWF Italia si attende che il Ministro:
- intervenga sulla Regione perché definisca il programma di riduzione delle quantità di rifiuti da conferire in discarica e negli inceneritori, il programma di prevenzione dei rifiuti e il programma di riciclaggio perlomeno del 50% dei rifiuti di carta, legno, metalli, plastica e vetro.
- dia dato impulso alla raccolta differenziata nella città di Roma, togliendo i cassonetti per strada e puntando sul porta a porta;
- si impegni a togliere il certificato verde a favore degli inceneritori;
- si impegni ad introdurre la cauzione sugli imballaggi;
- si impegni a prevedere un incentivo per quantità di materiale recuperato dai rifiuti;
«L’Europa ha individuato nel riciclaggio dei rifiuti uno dei 6 settori economici leader per il nuovo sviluppo. Questo significa che dobbiamo puntare sull’uso più efficiente delle risorse e quindi diminuire lo spreco ossia la produzione dei rifiuti. E’ un settore fondamentale della cosiddetta green economy e l’Italia come paese importatore di risorse non può permettersi di ignorarlo come è avvenuto finora. Il Ministro Clini è un profondo conoscitore di queste materie, non può permettersi dunque comportamenti incoerenti», ha dichiarato Stefano Leoni, presidente del Wwf Italia.
«Proprio alla luce del nuovo Piano dei Rifiuti approvato dalla Regione Lazio possiamo certamente dire che non si stia andando nella direzione auspicata come peraltro richiestoci dalla Comunità Europea, investendo di fatto ancora una volta in discariche ed inceneritori ed è in questo senso che chiediamo alle Amministrazioni di agire immediatamente sulla riduzione e differenziazione come unica e reale emergenza», aggiunge Vanessa Ranieri presidente Wwf Lazio.
La discussione sull’apertura dei nuovi siti nel Lazio sta di fatto sottraendo grandi energie a chi dovrebbe concentrarsi, per converso, su operazioni lungimiranti che abbiano come primario obiettivo quello della riduzione della produzione dei rifiuti, la loro massima differenziazione finalizzata al riuso e al riciclaggio, l’apertura dei siti di compostaggio e soprattutto un impegno economico a sostegno di queste politiche virtuose.
Nessuna attività in questo senso sembra ancora essere stata intrapresa e nessun serio investimento economico è stato affrontato per sostenere le filiere del recupero e del riciclaggio. Ed in quest’ottica la discussione sulla decisione dei siti che dovranno ospitare i rifiuti diventa inevitabilmente fallimentare.
Ed è per questo che il Wwf da anni insiste nel chiedere l’avvio della raccolta differenziata spinta domiciliare con un modello come quelli avviati nel quartiere romano di Colli Aniene, a Roma, e a Napoli, nella Municipalità di Bagnoli, dove con la raccolta differenziata porta a porta si è arrivati al 91%, ottenendo calo della tariffa e strade pulite.