Modena: la legge regionale cambia gli ATO. Sospesa la nuova linea del termovalorizzatore
Il sindaco di Modena, Giorgio Pighi, e il presidente della Provincia, Emilio Sabattini, hanno annunciato una sospensione temporanea per la realizzazione della nuova linea del termovalorizzatore di Modena: "Le novità del quadro normativo, introdotte con la legge regionale 23, richiedono una fase di approfondimento"
15 March, 2012
Viene temporaneamente sospesa la realizzazione della nuova linea del termovalorizzatore di Modena, la cosiddetta "terza" linea prevista accanto alla "quarta", già in funzione dall'aprile 2009. Lo hanno annunciato il sindaco di Modena Giorgio Pighi e il presidente della Provincia Emilio Sabattini spiegando come «le novità del quadro normativo, con la legge regionale 23 entrata in vigore nel dicembre scorso, richiedano una fase di approfondimento di almeno alcuni mesi che consenta di verificare puntualmente, insieme alla Regione, le ripercussioni sulla pianificazione settoriale provinciale delle modifiche introdotte, a partire proprio dalla scelta degli impianti di riferimento del Piano rifiuti».
La legge 23, infatti, pur non affrontando direttamente aspetti inerenti gli strumenti di pianificazione, modifica la perimetrazione degli ambiti territoriali ottimali per i quali deve essere garantita l'autosufficienza: prima l'ambito coincideva con il territorio provinciale e quindi «era ben delineato il compito affidato ai Piani rifiuti provinciali», mentre oggi l'ambito è a carattere regionale ed è «quanto mai opportuno approfondire come deve essere declinato il medesimo obiettivo dell'autosufficienza dello smaltimento dei rifiuti urbani indifferenziati». La realizzazione della "terza" linea è stata prevista, appunto, per assicurare al territorio l'autosufficienza anche nei momenti di fermo della "quarta".
Insomma, la nuova legge crea un assetto dal quale scaturiscono molti interrogativi circa i compiti assegnati alla pianificazione settoriale in materia di rifiuti: la legge 23, infatti, assegna al nuovo Piano d'ambito che dovrà realizzare la Regione il compito di disciplinare i flussi dei rifiuti urbani, mentre le disposizioni transitorie affidano all'Agenzia territoriale dell'Emilia Romagna per i servizi idrici e rifiuti il compito di procedere alla ricognizione dell'impiantistica esistente al fine di individuare le soluzioni gestionali ottimali in relazione al nuovo perimetro di ambito territoriale e al bacino di affidamento, provvedendo quindi all'adeguamento del Piano d'ambito.
Per questi motivi, inoltre, la Provincia, che aveva avviato nel 2010 le procedure per l'adozione del nuovo Piano provinciale per la gestione dei rifiuti, con la Conferenza di pianificazione chiusa nel luglio 2011, ora modifica il percorso approvando documenti che forniranno alla Regione elementi per la definizione del Piano di sua competenza.