Lecce, impianto a biomasse da 37Mw. Regione Puglia respinge la richiesta di autorizzazione
La richiesta di Autorizzazione Unica avanzata per la costruzione di un impianto a biomasse da 37 Mw a Cavallino (Lecce) è stata respinta dalla Regione Puglia. La vicepresidente della Regione Puglia Loredana Capone esprime la propria contrarietà ai grandi impianti, particolarmente invasivi per il territorio, "incompatibilità confermata anche dall’istruttoria dell’Ufficio competente"
15 March, 2012
Con nota prot. n. 2360 di oggi 14/03/2012, il dirigente del Servizio Energia della Regione Puglia ha respinto la richiesta di Autorizzazione Unica avanzata dalla società “Tg Energie rinnovabili srl” per la costruzione di un impianto a biomasse da 37 Mw in località Masseria Guarini nel Comune di Cavallino (Le), al confine con il Comune di San Donato.
“Si conclude così un complesso iter istruttorio che aveva portato, il 26 gennaio scorso al preavviso di diniego all’Autorizzazione Unica, al quale Tg Energie aveva replicato. Personalmente - ha dichiarato la vicepresidente della Regione Puglia Loredana Capone - ho sempre ribadito la mia contrarietà ai grandi impianti , particolarmente invasivi per il territorio ora giunge la definizione istruttoria dell’Ufficio che conferma l’incompatibilità dell’impianto con il luogo individuato”.
“E’ evidente che, con il supporto di Arpa Puglia e del Servizio Ecologia, sono state valutate tutte le osservazioni proposte da Tg Energie – ha quindi continuato Capone - ma le controdeduzioni della società non sono state ritenute sufficienti a rimuovere i motivi ostativi rappresentati dagli Uffici regionali”.
Per quel che attiene le distanze del sito di ubicazione dell’impianto rispetto alle aree e siti non idonei all’insediamento di impianti alimentati da fonti rinnovabili, definite dal R.R. n.24/2010, la società ha fornito una serie di misure nell’ordine di 1 km, mentre sulla base della documentazione prodotta dal Comune di San Donato di Lecce, l’area urbana edificabile dista 980 metri dal sito individuato. Altre criticità rilevate dall'Ufficio Energia riguardano l’area dove dovrebbe sorgere l’impianto che, per la vicinanza di due impianti di trattamento rifiuti (biostabilizzatore e Cdr) potrebbe entrare in contrasto con il Piano regionale di Qualità dell’Aria.
Infine, nelle controdeduzioni presentate all’Ufficio,Tg Energia non fornisce alcuna informazione in relazione alla composizione merceologica del combustibile (olio di jatropha) che sarà utilizzato nell’impianto rendendo impossibile stabilire le caratteristiche di pericolosità dello stesso.
“La Regione Puglia non avrebbe lasciato che sulla questione si pronunciasse un Commissario ad acta e così è stato. Riteniamo – ha concluso Capone - che le ragioni dello sviluppo debbano essere sempre compatibili con quelle dell’ambiente e abbiamo fiducia nella serietà degli Uffici e degli organi preposti alla tutela della salute”.