Bike in place: nasce a Vicenza il primo progetto europeo di “bike-parking” custodito
Un posto per ogni bicicletta, ogni bicicletta al suo posto: nasce a Vicenza il progetto europeo “Bike in place”, con l’obiettivo di realizzare delle aree di sosta custodite per le biciclette, scambiando esperienze e proposte con cinque città europee: Bilbao (Spagna), Czestochowa (Polonia), Arad (Romania) e Arta (Grecia)
19 March, 2012
Un posto per ogni bicicletta, ogni bicicletta al suo posto: nasce a Vicenza il progetto europeo “Bike in place”, con l’obiettivo di realizzare delle aree di sosta custodite per le biciclette, stimolando gli spostamenti su due ruote di residenti e pendolari.
Il Comune di Vicenza ha infatti approvato la partecipazione del Comune al programma europeo di cooperazione interregionale “Urbact II”, finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) per favorire lo scambio di esperienze tra città europee diffondendo le conoscenze acquisite in materia di sviluppo urbano sostenibile. È la prosecuzione del programma “Urbact I” del 2002, che portò allo sviluppo di 38 progetti con il coinvolgimento di 290 città di 29 Paesi.
Se il progetto sarà approvato dalla Commissione europea, Vicenza diventerebbe leader di un gruppo di città europee che aderiscono in qualità di partner: Bilbao (Spagna), Czestochowa (Polonia), Arad (Romania) e Arta (Grecia).
Bike in place si divide in due parti, una di sviluppo (6 mesi) e una di implementazione (24 mesi). Per la prima il budget necessario previsto è di 59.850 euro che verrebbero coperti integralmente: per il 70% dal co-finanziamento del Fondo Fesr e per il 30% dal Fondo di rotazione del Cipe. Si partirebbe quindi a giugno prossimo con un incontro a Vicenza tra le cinque città europee partecipanti che così avrebbero modo di conoscersi, presentare le proprie politiche in tema di mobilità sostenibile e buttare le basi per il lavoro di progettazione: raccogliere e valutare criticamente casi virtuosi e fallimenti del servizio di sosta e custodia bici; individuare i luoghi o le zone attualmente scoperte ma potenzialmente interessate all’utilizzo del servizio; individuare associazioni, società, gruppi o singoli cittadini interessati ad avviare una sperimentazione, per assumersene poi, magari, la gestione; predisporre un report in cui registrare tutti i passaggi in modo che possano essere condivisi ed adattati in altre realtà; organizzare delle conferenze per la divulgazione dei risultati.
Durante la prima fase inoltre, le città partecipanti a “Bike in place” porterebbero nel gruppo l’esperienza delle aziende municipalizzate che operano anche in altre realtà, arricchendo quindi di spunti e informazioni la fase di analisi del progetto.
L’appuntamento ora è per fine aprile quando il Comune saprà se il progetto è stato valutato positivamente dalla Commissione europea.