La Regione approva il regolamento sulla sostenibilità degli edifici
Tra le novità, il certificato di sostenibilità ambientale dell’edificio. I Comuni potranno prevedere la riduzione degli oneri concessori. Disciplinate anche le modalità per ottenere gli incentivi economici dalla Regione
19 March, 2012
Case più sostenibili ed efficienti dal punto di vista energetico. La Regione ha approvato il regolamento sulla sostenibilità
energetico-ambientale degli edifici previsto dalla legge regionale sulla bioedilizia.
Tra le altre novità, il certificato di sostenibilità ambientale dell’edificio, che va ad affiancarsi all’attestato di certificazione energetica, già vigente per legge nazionale, che sarà facoltativo per gli edifici privati e obbligatorio per
interventi su immobili di proprietà della Regione. Il certificato avrà una validità di dieci anni rinnovabili e dovrà essere aggiornato ad ogni intervento di ristrutturazione, edilizio e impiantistico, che modifichi la prestazione energetica
o ambientale dell’edificio. I Comuni, prevede il regolamento, potranno prevedere la riduzione degli oneri concessori dovuti per il rilascio del permesso di costruire, nonché ottenere incrementi della volumetria utile.
Vengono anche disciplinate le modalità per ottenere gli incentivi economici che la Regione può destinare a soggetti pubblici e privati, rispettivamente del 50 e del 20 per cento del costo complessivo dell’intervento. Il provvedimento consente di
veicolare il 60 per cento dei fondi destinati agli interventi di edilizia residenziale, che devono essere attuati facendo obbligatoriamente riferimento al Protocollo Itaca, strumento essenziale per valutare la sostenibilità degli edifici.
Il nuovo regolamento prevede la creazione di due elenchi distinti per l’accreditamento dei tecnici abilitati al rilascio delle certificazioni energetico-ambientali e di quelle energetiche. Gli elenchi saranno elaborati in funzione della professionalità e del titolo di studio posseduto.
«Si potrà infine esprimere un ‘voto’ per l’alloggio su una
scala da uno a cinque, in base al livello di prestazione della sostenibilità ambientale posseduta. Sarà prioritario utilizzare aree ed edifici dismessi, materiali bioedili meno inquinanti e di provenienza locale, fonti di energia rinnovabile, sistemi di raffrescamento naturali, far ricorso alla domotica per
migliorare la qualità della vita all’interno delle abitazioni», ha spiegato l’assessore regionale alle Politiche per la casa Teodoro Buontempo.