Carbon tax, Bortoni (Aeeg): «Impraticabile trasferire peso delle rinnovabili su finanza pubblica»
Il presidente dell'Authority dice la sua sulla possibile introduzione di una carbon tax sui carburanti ad alto tenore di carbonio, precisando che allo stato attuale sarebbe impossibile trasferire il costo degli incentivi alle rinnovabili sulla finanza pubblica
30 March, 2012
L'Autorità per l'energia è favorevole alla possibile introduzione della carbon tax, purché sia "ben tarata e ben negoziata a livello europeo". Lo ha sottolineato il presidente dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, Guido Bortoni, invitando a "non ripetere gli errori del passato".
"Non cediamo ad introduzioni frettolose solo nel nostro Paese - ha detto nel corso di un convegno del Gse sulle energie rinnovabili - Dobbiamo arrivare alla definizione di una probabile carbon tax che sia armonica e tenga conto delle peculiarità italiane". Bortoni ha fatto l'esempio della Francia, che per la generazione elettrica usa l'energia nucleare ed è dunque 'carbon free': "dobbiamo tenere conto dei diversi Paesi", ha ribadito, aggiungendo che la finalità della tassa non dovrebbe essere solo quella di finanziare il settore delle rinnovabili: "se il governo e il Parlamento decidessero di introdurla, bisognerebbe pensare a destinarla come tassa di scopo non solo alle fonti rinnovabili ma anche all'efficienza energetica, che è una soluzione di minor costo e maggior successo".
Trasferire il peso degli incentivi alle rinnovabili dalle bollette alla finanza pubblica "é impraticabile". "E' triste realismo, ma è cosi". Lo ha detto il presidente dell'Autorità per l'energia Guido Bortoni, nel corso della Terza conferenza di diritto dell'energia del Gse. Gli oneri dell'incentivazione per la sostenibilità delle rinnovabili elettriche, ha spiegato, "sono sempre stati caricati sulla bolletta e credo che sia corretto mantenerli nella bolletta dei consumatori, oltre che realistico".