Quinto conto energia, Clini: «Nessuna sorpresa sugli incentivi al fotovoltaico»
Il ministro dell'Ambiente cerca di placare le polemiche sulla bozza di riforma degli incentivi per il fotovoltaico. In una nota ufficiale pubblicata sul sito del dicastero, Clini assicura che il nuovo sistema garantirà gli impianti di piccola taglia e coprirà comunque tutti gli investimenti già avviati
30 March, 2012
«Non c’è alcuna sorpresa in arrivo per il settore del fotovoltaico». Lo afferma il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, cercando di placare le polemiche degli ultimi giorni per l'attesa riforma degli incentivi per il fotovoltaico. In una nota ufficiale pubblicata sul sito del ministero, Clini ha spiegato che «gli incentivi dovranno riguardare gli impianti di piccole dimensioni per l’autoconsumo domestico e industriale, favorendo l’integrazione del solare con l’efficienza energetica e sostenendo l’innovazione tecnologica. In questo modo, gli incentivi rappresentano un forte fattore di crescita, che si accompagna agli effetti del credito di imposta (55%) e al successo del Fondo rotativo di Kyoto».
Parole che cercano di rassicurare titolari e produttori di impianti di piccola taglia, insieme alla garanzia che «in ogni caso, sarà inclusa la copertura per gli investimenti già in corso». Il Quinto conto energia, inoltre, punterà a sostenere gli investimenti nelle zone industriali dismesse, per «avviare una nuova industrializzazione sostenibile in aree strategiche per il nostro sviluppo».
Non è detto che le parole del ministro bastino a dissipare i timori delle associazioni, che a più riprese hanno chiesto un confronto diretto col governo sul tema degli incentivi. Quel che è certo, per il momento, è che la riforma ci sarà, come ha detto chiaramente lo stesso Corrado Clini, che ha però garantito di varare le nuove regole con un ampio anticipo rispetto alla scadenza. «La revisione del conto energia è prevista dal decreto del 2011 e, come è noto, deve portare a una riduzione degli incentivi tenendo conto dei prezzi attuali dei moduli fotovoltaici e dell'esigenza di non superare il limite stabilito di 7 miliardi l’anno».
Obiettivo prioritario, dunque, tagliare la spesa pubblica per gli incentivi al fotovoltaico, che al momento, secondo quanto dichiarato dallo stesso Clini, si avvicina ai 6 miliardi di euro l'anno. Un taglio che, comunque, non sembra aver leso la considerazione delle fonti rinnovabili da parte del ministro, che continua a dirsi convinto della loro importanza strategica. «Mentre pesano sulle bollette, al tempo stesso con un meccanismo opposto – si legge nel comunicato – le fonti pulite di energia abbassano il costo del chilowattora e soprattutto riducono il fabbisogno di combustibili fossili, che sono d’importazione, con un vantaggio netto sulla bilancia dei pagamenti del Paese». Basteranno queste parole a rassicurare gli addetti ai lavori? Staremo a vedere.