La "lex silvia" per l'aumento delle cubature
Quale rapporto fra aumento delle cubature e risparmio energetico? In attesa del testo "definitivo" del Governo abbiamo raccolto il punto di vista di Maurizio Pallante e di Legambiente. Proponiamo inoltre un'antologia di documenti sulla materia da Eddyburg.it
24 March, 2009
Eco dalle Città finora non si è occupata sistematicamente di urbanistica ma solo degli aspetti dell'edilizia più strettamente inerenti al risparmio energetico.
Nella prima bozza di decreto Berlusconi si dice che possono aumentare del 35% i volumi a fronte di interventi che favoriscano isolamento e risparmio energetico. Ma non si fissa nessun requisito minimo di questo risparmio. Si potrebbe arrivare al paradosso che una casa aumenta del 35% ma diminuisce solo del 10%, o anche meno, i consumi energetici.
Ma il provvedimento, prima di passare al vaglio del Consiglio dei Ministri, è sottoposto in queste ore alle valutazioni delle Regioni, le quali hanno specifica competenza in materia. Intanto, nelle scorse settimane, il Veneto ha approvato un disegno di legge che in sostanza anticipa il provvedimento del governo. Ecco i punti chiave:
- possibilità di aumentare del 20% la cubatura delle abitazioni o la superficie degli immobili con uso diverso
- per le costruzioni precedenti al 1989 l’aumento sarà del 30% in caso di demolizione e riedificazione e del 35% se la ricostruzione viene effettuata secondo le regole di bioedilizia e risparmio energetico
Leggi il testo completo del DDL regionale del Veneto
Aumento delle cubature delle case e degli immobili e risparmio energetico. In attesa di un testo ufficiale su cui confrontarsi, abbiamo raccolto alcuni contributi sul tema.
Maurizio Pallante, fondatore insieme a Tullio Regge del Comitato per l’uso razionale dell’energia, sottolinea come "l'edilizia rappresenta in Italia il settore più energivoro, solo per il riscaldamento delle abitazioni si consuma ogni anno la stessa quantità di combustibili fossili bruciata dall'intero parco nazionale di automobili e camion nello stesso periodo". "Tanto per fare qualche cifra, -dichiara Pallante- in un anno una casa italiana consuma mediamente 20 litri di gasolio (o 20 metri cubi di metano) per metro cubo, a fronte dei 7 fissati come limite massimo dalla normativa di settore in Germania e in Alto Adige. È evidente che il parco abitazioni italiano, già senza gli incrementi previsti dal piano casa, dovrebbe ridurre la sua spesa energetica di almeno i due terzi rispetto a quella attuale. In un contesto del genere, non è ragionevole pensare di aumentare del 30-35% la cubatura di tutte le abitazioni, neanche a fronte di una riduzione dei consumi del 20%. La questione di fondo è che il governo italiano ha scelto ancora una volta di affrontare la crisi economica, che si intreccia con quella energetica, puntando su due settori merceologici –casa e automobile– che non fanno che aumentare i consumi di energia, piuttosto che puntare su settori più sostenibili e che hanno un mercato ancora vergine, come le rinnovabili".
Dura la posizione di Legambiente, che si è espressa sulle misure paventate dal governo negli ultimi giorni: "L'ampliamento del 20 o 40% (se si utilizza il bonus del vicino) non è legato ad alcun obiettivo energetico. Nel caso della demolizione e ricostruzione, i primi testi fatti circolare parlavano di un +30 che arrivava a 35% nel caso di attenzione alla bioarchitettura. Invece ora il 35% è per tutti ma è di una genericità assoluta e senza alcun parametro per valutare gli interventi. Basterà autocertificare che si utilizzano tecniche di bioedilizia (non definite dalla legge) o fonti di energia rinnovabili (senza specificare in che misura) o si risparmia nell'utilizzo delle risorse idriche e potabili. In pratica, quindi, basterà dichiarare di aver inserito qualche riduttore di flusso nei rubinetti (del costo di qualche decina di euro) o una vernice di origine naturale per avere diritto a un aumento di cubatura che permetterà un guadagno di decine di migliaia di euro. L'ulteriore beffa è che questi interventi vaghi e senza alcun effetto vero di riduzione dei consumi energetici o idrici possono beneficiare anche di un 50% di riduzione degli oneri di urbanizzazione. Uno sconto senza motivo".
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