Imballaggi sostenibili? : si, gli Italiani li preferiscono di cartone
Garantiscono igiene e sicurezza, con un 3% medio di impatto sul costo finale dei prodotti a largo consumo come pasta, riso e frutta. Gli atti del Convegno organizzato da Comieco
25 March, 2009
Imballaggi amici dell’ambiente? Secondo gli italiani sì, a patto di venire utilizzati in modo intelligente, per garantire la qualità del prodotto.
Questi sono solo alcuni dei risultati più significativi della ricerca che Eurisko ha realizzato per Comieco – Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica - e presentati durante la fiera Ipack Ima (24 marzo, Fiera di Rho).
Nel nostro Paese, ben altre infatti sono le fonti di inquinamento che preoccupano gli italiani: il traffico (68%), le emissioni delle industrie (67%), i rifiuti solidi urbani (40%), i detersivi (32%). Solo all’ottavo posto con un 16% si posiziona l’eccessivo uso degli imballaggi. Ben al di sotto dei concimi e diserbanti (23%), i rifiuti speciali (21%) e l’inquinamento elettromagnetico (19%).
E cosa cercano negli imballaggi i nostri concittadini? Se i prodotti alla spina rappresentano un’opportunità di scelta in più per i consumatori che vogliono fare i propri acquisti direttamente dal produttore, quando si tratta di garantire sicurezza e qualità la risposta è chiara: l’imballaggio è in grado di assicurare igiene e sicurezza per l’80% degli intervistati. Offre inoltre le indicazioni indispensabili per il migliore utilizzo del contenuto e la descrizione degli ingredienti, ritenuti fondamentali per quasi tutto il campione (95 e 94% rispettivamente). L’imballaggio fornisce anche garanzia di qualità (68%) e facilità di trasporto (60%).
Ma gli imballaggi sono poi tutti uguali? Per i consumatori del Belpaese esiste una precisa classifica che premia la carta: gli imballaggi di cellulosa con cui sono confezionati i principali beni di prima necessità come pasta, riso e latte vengono apprezzati per la riciclabilità (61%), il rispetto per l’ambiente (47%) e il basso costo (55%).
Tale costo contenuto è garantito da tutta la filiera della cellulosa che sta lavorando da anni per rendere gli imballaggi sempre più amici dell’ambiente, promuovendo la raccolta differenziata e studiando prodotti sempre più innovativi con peso e volume sempre più ridotti: basti pensare che sul costo totale di un chilo di riso – ad esempio - la confezione incide solo tra l’1,8 e il 4,6 %, in un chilo di spaghetti tra 1,8 e 3,5%, in un chilo di mele tra 2,2 e 2,9%. Una percentuale minima se si pensa alle diverse funzioni della confezione, una garanzia di qualità per tutti i prodotti e carta d’identità per il Made in Italy nel mondo (fonte: elaborazione Comieco su dati Assografici-Bestack).
Per migliorare ancora le performance dell’imballaggio in carta e cartone e la sua sostenibilità ambientale nasce inoltre “carta e cartone: l’imballaggio è responsabile” un progetto che riunisce le associazioni di categoria Assocarta e Assografici, Comieco, le associazioni dei consumatori, le università, i centri di ricerca sull’imballaggio e le aziende che utilizzano le confezioni per monitorare e sviluppare idee su imballi sempre più utili e ecocompatibili.
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