Piano nazionale anti Co2, il plauso del WWF
L'associazione ambientalista plaude all'iniziativa del ministero dell'Ambiente, ma chiede che il governo adotti obiettivi più ambiziosi in materia di riduzione delle emissioni e che sia varata una strategia a medio e lungo termine
17 April, 2012
Il WWF ha accolto con favore la notizia della presentazione al Cipe del Piano di riduzione delle emissioni di anidride carbonica e degli altri gas serra, anche se continua a chiedere al governo l'adozione di obiettivi più ambiziosi e una strategia a medio e lungo termine. Secondo l'associazione, l’Italia non può più permettersi di agire solo sul breve periodo e, in armonia con la roadmap europea, deve fissare l’obiettivo di una completa decarbonizzazione al 2050 e, di conseguenza, obiettivi intermedi ambiziosi e tappe precise.
«Nel pacchetto presentato oggi dal ministro Corrado Clini, accanto a misure già in atto, compaiono certamente misure foriere di sviluppi significativi, come la tassazione ambientale che dovrebbe gradualmente sostituire quella sul lavoro o il rifinanziamento del fondo rotativo per Kyoto - commenta l'associazione - Ci sono però molte petizioni di principio, pur condivisibili, che hanno bisogno di concrete misure di attuazione, come nel caso dello spostamento del trasporto merci e persone dalla strada alla ferrovia».
Il WWF, dunque, sollecita l’intero governo ad «assumere l’orizzonte della decarbonizzazione quale motore del futuro sviluppo sostenibile per l’Italia, a dar vita a pacchetti attuativi che evitino che questa delibera Cipe abbia la stessa sorte di quella del 2002 sull'attuazione impegni di Kyoto, rimasta sostanzialmente lettera morta, e a realizzare un’attuazione attenta ai criteri ambientali e alla salvaguardia della biodiversità nello sfruttamento delle foreste quale fonte energetica, in un’ottica di gestione del territorio che non sacrifichi la naturalità, assicuri un’attenta gestione dei boschi e si concerti con le altre esigenze».
Il WWF sostiene che la green economy rappresenta oggi l’unica prospettiva concreta di uscita dalla crisi, perché la crisi economica coincide con quella ambientale, sia in termini di grandi problemi globali, come i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità, che di risorse disponibili. «È essenziale che questa fase di transizione sia governata, assicurando che si perseguano gli obiettivi di decarbonizzazione dell’economia, con il risparmio e l’uso efficiente dell’energia e delle risorse e la sostituzione dei combustibili fossili con le fonti rinnovabili - afferma l'associazione - Nel contempo vanno attutiti i contraccolpi sociali, favorendo la riconversione».
Per questo il WWF chiede al governo una roadmap in materia di riduzione delle emissioni che preveda anche obiettivi a medio e lungo termine, al 2030 e al 2050. «Solo dicendo chiaro dove si vuole andare si dà senso ai progetti per l’immediato - conclude il Panda - Chiediamo quindi al Presidente del Consiglio e al Governo tutto di assumere, autorevolmente, l’orizzonte di una strategia low carbon, nell’interesse dell’Italia e non solo dell’ambiente».