Inghilterra: le auto verdi cominciano a farsi strada
La Society of Motor Manufacturers and Traders-SMMT ha presentato il rapporto annuale 2011: in calo le emissioni di Co2 generate da un'automobile media, mentre il mercato fa spazio a combustibili alternativi e auto elettriche. Nel 2011 ne sono state immatricolate 1098, con una crescita del 577% rispetto al 2010
23 April, 2012
L'organismo che rappresenta la produzione e il mercato di autoveicoli britannico (Society of Motor Manufacturers and Traders-SMMT) ha presentato il suo rapporto annuale 2012: le emissioni delle auto sarebbero complessivamente in discesa, e questo perché circa la metà del mercato avrebbe già applicato la normativa europea che impone la commercializzazione di auto che possiedano come requisito obbligatorio un tetto di emissioni massime di 130g di CO2/km entro il 2015.
Nel 2011 le sostanze inquinanti provenienti dal parco circolante in Gran Bretagna sarebbero diminuite del 4,2% rispetto all'anno precedente. Entrando nel dettaglio, nel 2011 un' automobile media avrebbe prodotto 138.1 g/km di Co2: è il valore più basso mai toccato dal 1997. Per avere un'idea, nel 1997 il valore era 189,8 g/km. Nel 2004 171, 4 g/km. Nel 2010 144,2 g/km.
I veicoli alimentati con combustibili alternativi (Alternative Fuelled Vehicles-AFV) hanno registrato una crescita dell'1,3%, soprattutto grazie ai veicoli ibridi. La maggior parte delle macchine alternative infatti appartiene alla tipologia degli ibridi grazie all'adozione di un motore elettrico e uno a benzina registrando emissioni di CO2 di 104 g/km inferiore del 25% rispetto alla media europea.
Ancoera minoritaria ma in gran crescita anche la mobilità elettrica: nel 2011 sul mercato erano disponibili sei modelli (Citroën C-Zero, Mitsubishi i-MiEV, Peugeot iOn, smart fortwo, Nissan LEAF r Tesla Roadster). Le immatricolazioni sono cresciute del 577%, arrivando a 1098 veicoli. Il balzo va imputato al fatto che proprio lo scorso anno è sceso significativamente il prezzo delle batterie per gli e-vehicle, che ha segnato un -14% sfiorando i 689 dollari/kWh. I dati, contenuti nel rapporto redatto dalla Bloomberg New Energy Finance, segnalano la possibilità di una ulteriore diffusione commerciale dei veicoli a batteria, finora proceduta più lentamente anche per gli importanti costi dei sistemi di accumulo. L'intento è promuovere i consumi e la diffusione grazie alla commercializzazione di veicoli più piccoli e più economici grazie a batterie meno costose e più efficienti: attualmente il 25% del prezzo dei veicoli elettrici è infatti attribuibile al costo delle batterie e in particolare di quelle più diffusa da 85 kWh, il modello cioé in grado di coprire circa 300 miglia prima di dovere effettuare una nuova ricarica completa. Adottando tecnologie più innovative il prezzo delle batterie al litio potrebbe scendere fino a 150 dollari per kWh entro il 2030 permettendo un favorevole allargamento del mercato e il conseguimento di importanti obiettivi ambientali.
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