Abiti riciclati e orti per la strada nella Torino eco-sostenibile
Il progetto della città intelligente - da La Stampa dell'8.05.2012
09 May, 2012
di Tiziana Platzer
Il mondo concentrato sulla città. Sul luogo urbano che il cittadino vorrebbe e che rappresenta la sfida ambientale di architetti, urbanisti e politici locali: insomma il progetto globale del curare le radici di una «smart city». Di una metropoli intelligente, dove il vivere cammina nella rete creata da tecnologie-ambiente-persone. Wow, così è come aprirlo un mondo, un altro dalla realtà: ma Torino, è già lievemente smart? Ieri al Circolo dei Lettori, Enzo Lavolta, assessore all’Innovazione, Sviluppo e Sostenibilità ambientale del Comune, è partito dall’idea che lo sia e che ne abbia dichiarata la volontà di diventarlo solidamente, a passi veloci. Pur con molto lavoro davanti, da progettare in una visione europea. In questa direzione, con traguardo 2020, ha presentato il contenitore «Le città visibili», definito festival ma che si propone più come una calendarizzazione di eventi e che raccoglie dal 23 maggio al 5 giugno numerose manifestazioni tra loro intrecciate sullo sviluppo di temi, performance e riflessioni per la costruzione di un «destino intelligente». Alla testa del coordinamento la Fondazione Torino Smart City, nata qualche mese fa sul recupero della già esistente Fondazione Energia Ambiente, e che su questo evento punta un contributo intorno ai 200 mila euro (ha la collaborazione degli sponsor Iren e Compagnia di San Paolo): «La Città ha chiesto a 30 soggetti attivi sul territorio di aderire sulla sostenibilità ambientale, soprattutto economica» dice Lavolta. «L’idea di inglobare manifestazioni già avviate con altre appena nate è il senso di voler stimolare i cittadini a fare una riflessione collettiva e più profonda su come cambiare, ancora Torino». Invitati a partecipare a una concentrazione di avvenimenti, come il festival Cinema Ambiente e quello «Per Sentieri e Remigranti» con scrittori, artisti pop, architetti e psicologi; i laboratori della «Scienza in piazza» in piazza Carlo Alberto e quelli del Museo A come Ambiente; la prima edizione del premio internazionale «Areté Urban Innovation», il «Digital Experience Festival» sull’influenza delle tecnologie digitali e l’iniziativa della Fondazione Telios per la diffusione dei veicoli elettrici. I tanti appuntamenti sono stati spalmati su sei «città», idealmente costruite sul desiderio, sugli scambi, sulle trasformazioni delle aeree verdi, sulla gestione del paesaggio. Esistono i quartieri dai «cuori verdi», come San Salvario con la «Notte smart» oppure con l’iniziativa dell’associazione «Donne per la difesa della società civile» che promuoverà l’acquisto di fiori, frutta e erbe a KM zero. Complicato star dietro alla sequenza di proposte, ci sono i pranzi all’aria aperta, le sfilate di abiti con materiali riciclati, lo «Smart Day», il «Bike Pride» e le «storie di fiume» narrate sul Po. Tutto molto «visibile».