Il parco delle Colline di Napoli, a Chiaiano, è una delle 136 aree rurali italiane da tutelare
A dirlo è uno studio promosso dalla direzione generale sviluppo rurale del Ministero dell’Agricoltura, che mette in evidenza il pericolo della discarica
03 April, 2009
È stato stilato da 70 esperti in colture agricole, storia e discipline territoriali, e coordinato da Mauro Agnoletti, docente alla Facoltà di Agraria di Firenze, il catalogo del paesaggio rurale storico italiano. Con l’iniziativa, promossa dalla direzione generale sviluppo rurale del Ministero dell’Agricoltura, sono stati catalogati 136 paesaggi da tutelare per la loro unicità, e per ognuno di essi è stata compilata una scheda dettagliata. Si tratta di aree di cui è a rischio biodiversità, conservazione, assetti geomorfologici e valori estetici. La minaccia maggiore è l’urbanizzazione selvaggia con tutte le trasformazioni che comporta, non solo in termini di cementificazione, ma anche di cambiamenti dettati da una maggiore presenza demografica. Così si pensa ai territori dell’agro romano ed anche quelli dell’area fiorentina, in particolare la piana ovest.
Tra le aree inserite nel catalogo, non a sorpresa, spunta anche quella del Parco delle Colline a nord di Napoli. Area di oltre 2000 ettari che si trova alle pendici della collina dei Camaldoli, le cui macchie di vegetazione si inoltrano fino ad arrivare al centro storico della città. Nonostante l’area sia stata valorizzata dal piano regolatore anche attraverso il progetto del Parco delle Colline, la sua vulnerabilità viene ritenuta massima da chi ha scritto il catalogo. A sud e ad ovest, infatti, ci sono le famose cave profonde anche 80 metri, di cui una è diventata ormai sito della imponente discarica della città di Napoli.
Considerazioni queste che si sposano poco con le decisioni prese dal governo in merito alla gestione dei rifiuti nella città di Napoli. Basti pensare che, da come si legge nell’introduzione del lavoro, tale catalogo sarà anche utile alla definizione dei parametri della "condizionalità" per le esigenze delle Politiche Agricole Comunitarie e degli obiettivi della Convenzione Europea del Paesaggio ratificata dall'Italia nel 2006.
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