Milano. Acqua del rubinetto gratis in tutti i bar e ristoranti. Lo chiede una delibera del Consiglio di Zona 3
Approvata dal Consiglio di Zona 3 una delibera per chiedere al Sindaco di Milano Giuliano Pisapia di obbligare tutti i locali pubblici a fornire acqua del rubinetto gratis ai cittadini e per limitare l'uso di bottiglie di plastica a favore del vetro a rendere. La nostra intervista a Alessandro Papale, il consigliere promotore dell'iniziativa
20 May, 2012
L'acqua milanese sia pubblica e gratuita in tutti i locali pubblici e in tutti gli uffici comunali.
E' quanto chiede, in forma ufficiale, il Consiglio di Zona 3, che negli scorsi giorni ha approvato una delibera che potremmo definire innovativa per il nostro paese.
Nel documento, promosso dal consigliere Alessandro Papale di Sel e approvato dopo una lunga discussione e una forte opposizione del centrodestra, si fa un appello direttamente al sindaco di Milano Giuliano Pisapia.
E' lui, secondo la delibera, che ha il potere di fare in modo che in tutti i bar, i ristoranti e, in generale, i locali pubblici l'acqua del rubinetto sia sempre fornita ai clienti in modo gratuito. La possibilità di avere acqua senza pagare, inoltre, deve essere indicata chiaramente sul menù.
Al momento l'esercente è tenuto a fornirla a chi la richieda, in tal senso la delibera cita l'art. 187 TULPS, ma spesso questo non accade e ancora più spesso il cliente per timidezza o per mancata conoscenza del proprio diritto non richiede l'acqua potabile e acquista bottiglie prodotte da privati.
Il Comune di Milano, ha sancito il Consiglio di Zona 3, si deve fare anche promotore dell’utilizzo di acqua pubblica gratuita negli uffici e nelle aree di sua competenza e fare in modo che siano installati distributori di acqua pubblica gratuita su tutto il territorio comunale.
Un'altra richiesta, si legge sempre nella delibera, è di mettere in atto iniziative di comunicazione e promozione per l’incentivo all’uso delle bottiglie di vetro con il vuoto a rendere in sostituzione delle bottiglie di plastica.
Ancora non è semplice capire quali risultati concreti potrà ottenere la delibera del Consiglio di Zona 3 oppure se sarà solo la manifestazione di una propria autonoma posizione "politica" e "culturale".
Ma, sostiene con il suo voto il parlamentino locale, l'acqua gratis per tutti è un'urgenza per questo paese. Lo ha confermato il voto referendario di un anno fa. Inoltre non si può dimenticare la questione ambientale: ogni anno in Italia si devono smaltire circa 5 miliardi di bottiglie, pari a circa 1.360.000 barili di petrolio. Poi c'è il trasporto, quasi sempre su gomma, che genera inquinamento e traffico.
Di seguito una breve intervista a Alessandro Papale, il consigliere che ha proposto la delibera approvata dal Consiglio di Zona 3.
E' una delibera originale, ma con delle richieste ben precise. Da cosa è nata l'idea di avanzare queste proposte?
L'idea nasce da un mio viaggio negli Stati Uniti: lì quando si entra in un bar o in un ristorante, prima ancora di prendere le ordinazioni, ti porgono un bicchiere di acqua dal rubinetto (con ghiaccio) al cliente, e quando si accorgono che è finita, lo riempiono immediatamente. Anche in Italia l'acqua di rubinetto deve essere fornita gratis al cliente, ma spesso molti fanno i furbi e non la vogliono dare additando le scuse più assurde. E molti clienti sono troppo "timidi" per richiederla. Allora ho pensato che la soluzione adottata negli Stati Uniti è molto più pratica: elimina l'imbarazzo del cliente e rende l'obbligo inaggirabile per il commerciante.
E ha pensato che la cosa fosse replicabile a Milano?
Perchè non avrei dovuto provarci? Perchè non farlo a Milano, almeno nella mia Zona, dove sono un consigliere di maggioranza? Ho proposto la cosa al mio partito (SEL) e ne sono rimasti entusiasti, quindi ho presentato una mozione firmata da quasi tutta la maggioranza; mozione che poi è stata ripresa nella proposta di delibera che è stata votata la scorsa settimana.
Cosa c'è di nuovo rispetto alle campagne per l'acqua che già conosciamo?
La novità rispetto alle campagne del passato, cito su tutte Imbrocchiamola di Legambiente, è che qui si fa in modo che l'esercente sia obbligato a fornire l'acqua dal rubinetto, e non premiato se è così gentile da farlo.
Esattamente cosa vi aspettate da Giuliano Pisapia?
Chiediamo al Sindaco che sia lui ad individuare lo strumento normativo per obbligare gli esercenti a fornire, senza aspettare la richiesta del cliente, l'acqua di rubinetto. Potrebbe essere, ad esempio, un'ordinanza.
In Consiglio di Zona la delibera ha ricevuto una convinta avversione, per non parlare di ostruzionismo. Perchè, secondo lei?
Durante la discussione sono stati presentati più di 40 emendamenti. Alcuni sono stati costruttivi, ma soprattutto un partito di opposizione si è posto in netta contrapposizione. Penso che derivi dalla loro avversione ideologica a introdurre obblighi verso i commercianti, ma in questo caso è frutto di una incomprensione, dato che quest'ultimi sono già oggi tenuti a fornire l'acqua di rubinetto gratis.
Nessun obbligo aggiuntivo, quidi, solo una maniera per renderlo efficace.
Come vi muoverete ora, dopo l'approvazione della delibera?
Cercheremo di metterci in contatto con gli assessori competenti ed il Sindaco per accelerare il suo passaggio in Comune.