Pizzarotti, sindaco "No termo". Il fattore "inceneritore" nella vittoria del Movimento 5 Stelle a Parma
Ora che Federico Pizzarotti si appresta a diventare il primo cittadino di Parma cosa accadrà all'impianto in costruzione? In campagna elettorale il candidato del Movimento 5 Stelle, ribattezzato "No termo", ha sostenuto il progetto dell'associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma che propone il trattamento a freddo in alternativa all'incenerimento
21 May, 2012
Dopo alcuni anni di lavori (e alcuni stop guidiziari) è prevista per quest'anno l'inaugurazione dell'inceneritore di Parma. Dopo i risultati del ballottaggio per le elezioni amministrative con la vittoria del candidato del Movimento 5 Stelle, definito "No termo", c'è da chiedersi se questa mai avverrà.
Inceneritore: le posizioni dei candidati al ballottaggio
L'inceneritore è infatti uno degli argomenti "caldi" della campagna elettorale per le amministrative della città emiliana. L'argomento è diventato ancora più centrale dopo i risultati del primo turno che hanno portato al ballotaggio il candidato del centro-sinistra Vincenzo Bernazzoli e Federico Pizzarotti, candidato del Movimento 5 Stelle. Il primo, attuale presidente della Provincia di Parma sostiene la necessita dell'impianto, il secondo è tra coloro che ne chiedono la chiusura.
“Ci sono un milione di tonnellate di rifiuti che vanno smaltiti. I rifiuti zero in 6 mesi impossibile" aveva affermato Bernazzoli in confrontro tra i candidati davanti agli studenti. Il candidato di centro-sinistra difendeva la scelta di costruire l'impianto: "Abbiamo fatto l’inceneritore in piena sicurezza per la città e la provincia. Se blocchiamo l’impianto chi paga i 180 milioni? Il Comune, cioè i cittadini. Spediamo tutto in Olanda? Nemmeno a Napoli lo fanno. Sono stato accusato di aver permesso un impianto che fa venire il cancro ai bambini. Ma scusate in Olanda allora non lo va venire? Nell’altro modo il problema rimane".
Il candidato del Movimento 5 Stelle propone invece la ricetta basata sul progetto Gcr che propone come alternativa all’inceneritore il trattamento meccanico biologico dei rifiuti. “Una scelta fatta sulla testa dei cittadini, nel 2012 a Parma non era necessario - aveva risposto Pizzarotti davanti agli studenti -. I rifiuti sono materie prime, non possiamo permetterci di sprecarli o incenerirli. Ci basiamo sul progetto Gcr, e vi dico come smaltiamo le 15mila tonnellate di residuo, spero che Bernazzoli dica come voglia smaltire le ceneri. C’è un azienda olandese che si offre di portare i rifiuti in Olanda e a riconvertire l’inceneritore, che produce 40mila tonnellate di cenere, 4mila delle quali tossiche. Non vogliamo far fallire Iren, né far pagare ai cittadini i 180 milioni di cui parla Bernazzoli”. Per quanto riguarda le ceneri, il candidato del centro-sinistra affermava che il 90% sarebbero state riutilizzate mentre le altre 4 mila tossiche sarebbero state destinate a discariche speciali.
Il progetto Gcr sostenuto da Pizzarotti
L'associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma "GCR" è da anni attività nella lotta contro l'inceneritore di Parma: nel 2010 e nel 2012 ha organizzato le manifestazioni nazionali contro gli inceneritori che si sono svolte a Parma. A fine giugno 2011 aveva costituito il comitato No inceneritore, composto da 50 promotori, per una richiesta di referendum abrogativo (previsto dallo statuto comunale parmense) che venne però poi bocciata.
L'associazione ha prodotto anche un'analisi di fattibilità per la gestione dei rifiuti senza incenerimento che si pone in alternativa al forno inceneritore. Il progetto prevede una miscela di corrette politiche di gestione e tecnologie di trattamento dei rifiuti a freddo. "Con una buona informazione e formazione ai cittadini, in 6 mesi possiamo raggiungere l’obiettivo dell’80 di differenziata e puntare nel medio periodo al 90%" afferma l'associazione. E il restate 10%? È fatto di materiali per lo più plastici - afferma Gcr - che possono essere trattati meccanicamente mediante una macchina che si chiama estrusore: immaginate una specie di tritacarne che macina questi materiali, li omogeneizza e produce una sabbia sintetica che viene poi utilizzata nell’industria edile". Infine, per quanto riguarda il costo degli impianti "rispetto ai 180.000.000 di Euro dell’inceneritore - afferma l'associazione - Parma avrebbe bisogno di 2 impianti di trattamento per un totale di 10.000.000 di Euro".
Per ulteriori informazioni sullo studio del Gcr clicca qui
Parma, mille persone al confronto sull’inceneritore: la vittoria passa da qui - da Il Fatto Quotidiano.it del 17.05.2012
Inceneritore - Pizzarotti: "Da smantellare", Bernazzoli: "E' inevitabile" - ParmaToday del 17.05.2012
Inceneritore: riprendono i lavori. Il Tar dà torto al Comune - da La Repubblica.it del 25.01.2012
Richiesta di sospensiva accolta: il termovalorizzatore a Parma si farà - da Il Fatto Quotidiano.it del 06.10.2011
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