Puglia, la regione offre cento biciclette alle strutture che accolgono i migranti
L'assessore alla Protezione civile Fabiano Amati ed il Soggetto Attuatore per l'emergenza immigrazione in Puglia Antonello Antonicelli hanno distribuito tra le strutture di accoglienza 100 biciclette in base al numero delle presenze. I mezzi forniti dall'assessorato regionale alla Mobilità sostenibile garantiranno il diritto all'autonomia di spostamento
22 May, 2012
L'assessore regionale alla Protezione civile Fabiano Amati ed il Soggetto Attuatore per l'emergenza immigrazione in Puglia Antonello Antonicelli, hanno distribuito questa mattina alle strutture di accoglienza 100 biciclette, fornite dall'assessorato regionale alla Mobilità, che verranno destinate ai migranti accolti in Puglia. La Regione Puglia, nell’ambito delle politiche di accoglienza messe a punto dal Soggetto Attuatore Puglia (ex OPCM 3933/2011) per l' "Emergenza Flussi migratori dal NordAfrica", rivolte ai migranti ospitati nelle strutture di accoglienza operanti su tutto il territorio regionale, sperimenta il progetto di movimento sostenibile, che nasce dall’esigenza immediata di dotare gli immigrati di mezzi di trasporto e che vede la luce grazie alla collaborazione di diversi Assessorati. All’interno del più ampio programma “Crea-Attiva-Mente”, portato avanti dall’Assessorato regionale alle Infrastrutture Strategiche e Mobilità, è previsto un progetto teso a promuovere la mobilità ciclistica e ciclopedonale per una maggiore diffusione di una cultura della mobilità sicura ed ecocompatibile. Lo stesso Assessorato regionale dunque, ha messo a disposizione del Soggetto Attuatore Puglia 100 biciclette (30 modello "city bike" e 70 modello "mountain bike") da fornire, mediante un contratto di comodato d’uso, ai migranti, attraverso le numerose strutture di accoglienza dislocate su tutto il territorio regionale.
"La bicicletta come fattore di inclusione sociale e la mobilità come diritto che la Puglia offre ai migranti. Con il gesto fatto questa mattina affermiamo in modo chiaro questi due importanti principi". L'assessore alle infrastrutture e mobilità Guglielmo Minervini spiega così, a margine della manifestazione, questo nuovo capitolo del programma CreaAttivaMente. "La bicicletta diventa un veicolo di accoglienza e inverte il paradigma dei respingimenti e la brutta pagina di cui il nostro Paese si è recentemente macchiato. Mettendo a disposizione delle strutture, spesso periferiche, queste biciclette, che saranno gestite in forma di bike sharing, offriamo agli ospiti la possibilità di utilizzarle nei loro spostamenti quotidiani e avvicinarli al cuore delle città". Oltre alle biciclette, sono stati distribuiti 600 giubbetti catarifrangenti ad alta visibilità, forniti dalla Struttura del Soggetto Attuature Puglia.
Il progetto. Si tratta solo del primo step di un progetto più ambizioso, che vede il diretto coinvolgimento anche dell’Assessorato alle Politiche giovanili, cittadinanza sociale, attuazione del programma tramite gli Enti di Tutela attualmente già impegnati nei cosiddetti “servizi essenziali”, quali ad esempio la mediazione culturale e l'organizzazione del tempo libero. Si prevede, in un prossimo futuro, oltre all’incremento del numero dei mezzi di locomozione, anche corsi di sicurezza stradale e la realizzazione di “ciclo-officine”, che potrebbero rappresentare un valido supporto di integrazione fornendo agli ospiti aggiornamento professionale e opportunità di lavoro. Questo progetto sposa appieno il Piano di accoglienza messo a punto dal Soggetto Attuatore per la Puglia, in cui la promozione dei diritti passa dall’autonomia sociale ed economica dei migranti. La bicicletta è innanzitutto un mezzo di trasporto e come tale un passo verso l’autonomia, poiché consente agli ospiti delle strutture di non sentirsi isolati all’interno dei centri di accoglienza alle volte ubicati in posizioni “scomode” e mal servite dai mezzi pubblici, e contemporaneamente di avere occasione di conoscenza del territorio che li circonda. Le 100 biciclette sono state distribuite nelle 40 strutture di accoglienza in base al numero delle presenze dei migranti all'interno di ognuna.Sono state quindi distinte quattro fasce di assegnazione: da 1 a 14 presenze, da 15 a 32, da 33 a 49 ed oltre 50. Il numero delle biciclette varierà da un minimo di una ad un massimo di 4 a struttura.
"La distribuzione di biciclette nelle strutture di accoglienza che in Puglia collaborano nell'ambito dell'emergenza immigrazione dal Nord Africa - ha detto l'Assessore Amati nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa - deve essere vista in una duplice prospettiva: quella del cuore della Puglia e dei pugliesi, che con profondo sentimento di solidarietà si sforza di rendere l'accoglienza quanto più dignitosa possibile e quella del dovere di preservare l'ambiente e l'armonia con la natura attraverso progetti di mobilità sostenibile, obbligo non solo dei cittadini pugliesi ma anche dei migranti accolti nella nostra terra. Sulla base di queste due prospettive, che si intersecano e si danno reciprocamente forza, e con la collaborazione dell'assessore Nicola Fratoianni e del Soggetto Attuatore per l'emergenza in Puglia Antonello Antonicelli, abbiamo pensato di aprire una finestra sul concetto di mobilità sostenibile, promosso dall'assessorato regionale ai Trasporti, e di inserire al suo interno la struttura del Soggetto Attuatore per l'emergenza immigrazione con un progetto dedicato ai migranti accolti in Puglia".
"Questo progetto - ha proseguito Amati - dimostra quanto importante sia non ragionare per compartimenti stagni, senza steccati e distinzioni con riferimento alle singole attività e competenze amministrative. Nel nostro piccolo, abbiamo voluto dare un contributo alla tutela dell'ambiente e alla riduzione di fenomeni come quello della desertificazione e dei cambiamenti climatici, che spesso provocano le stesse migrazioni e costringono i fratelli del mondo a cambiare paese".
"Infine - ha concluso l'Assessore alla Protezione civile - approfitto dell'occasione per ringraziare tutti i responsabili delle strutture di accoglienza, che ci hanno permesso fin dall'inizio della fase emergenziale di realizzare un progetto di accoglienza ampio e di integrazione".