Vizi privati, perdite pubbliche
Il caso della multiutility lombarda A2A, oberata di debiti dimostra gli effetti negativi della liberalizzazione dei servizi gestita da un’Autorità di garanzia che non tutela i cittadini. Un intervento di Walter Ganapini, Membro Onorario del Comitato Scientifico dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, pubblicato su Il Fatto Quotidiano del 17.04.2012
23 May, 2012
Walter Ganapini
A2A ha in Bilancio 2011 una perdita di 420 milioni (l’Ebitda da ‘gestione rifiuti’ supera quello da ‘servizi energetici),è oberata di debiti,deve far fronte all’aumento di capitale (1,1 miliardi) chiesto da Edipower (70% di A2A):ecco gli effetti da finanziarizzazione dei Servizi Pubblici Locali,con privatizzazioni non precedute da una liberalizzazione gestita da ‘Autorità’ indipendenti a tutela dell’interesse generale e dei beni comuni amministrati .
Brutta fine della fusione tra ASM-BS e AEM-MI (e AMSA donata ad AEM per equilibrare il potere tra cotè ambrosiano e monolite bresciano famoso,nella longeva gestione del piacentino Capra,per il nutrito gruppo di dipendenti legittimamente e trasversalmente eletti nel Consiglio Comunale di Brescia).
Il valtellinese Giuliano Zuccoli, da poco scomparso,nel 2008 mi parlò delle sue ansie per la gestione dell’‘affaire inceneritore di Acerra’ (impostogli,come quelli ‘ Montenegro’e‘nucleare’):sapeva del certo avvio di procedura d’infrazione UE sugli incentivi CIP6 a quel forno (norma a firma Prodi-scritta,si dice,da Boccia- poi più volte riprodotta da Berlusconi-Bertolaso),ma solo con quelli,mi disse,A2A reggeva i mancati pagamenti di Napoli (evasione della TARSU pari al 70% del dovuto).
Che usare incentivi per energie rinnovabili a favore di inefficiente produzione elettrica da inceneritori fosse ‘droga‘ che alterava il libero mercato ambientale lo denunciò il Commissario europeo alla Concorrenza nella Commissione Prodi, Mario Monti,subito seguito dal Bruno Tabacci Presidente della Commissione ‘Attività Produttive’ della Camera,tra gli alti lai della lobby ‘fuochista’, potente,trasversale ,nota agli atti di ‘Mani Pulite’.
Condividevo con Zuccoli l’idea che modello fosse la RWE tedesca (pur pensando percorsi del tutto diversi per realizzarlo da noi),ancor oggi governata (golden share) dai 34 Comuni che la generarono prima del nazismo.
Apprezzai la proposta di alleanza da lui avanzata all’Avv. Cerroni (confermatami dallo stesso),per dar vita al maggior operatore ambientale nazionale, A2AA (terza A per Ambiente).
Qualcuno parla ora di fondere A2A con IREN,altrettanto figlia della ‘finanziarizzazione’ che, unendo AEM-TO,AMGA-GE e AGAC-RE ,oggi ha debiti per 2.7 miliardi e ‘fondamentali’ tali da vederla rifuggire dal‘rating’:aleggia sullo sfondo F2I,ma, da noi,la ‘sbornia privatizzatrice’ rischia di aprire ulteriori spazi all’economia criminale,unica realtà ‘liquida’ e già presente nel settore.
La fusione forse ritarderebbe la presa d’atto dei nodi,ma nulla dice del progetto industriale per dare ‘valore/qualità’ai territori serviti,per aumentarne la competitività sui mercati globali che,pur nella crisi in atto, investono in aree ad alta ‘Propensione all’Innovazione’,‘Qualità Ambientale certificata’, ‘Qualità Sociale’, come da ‘check-list’ di ogni investitore.
Urge un progetto moderno che tuteli l’interesse generale garantendo al pubblico la pianificazione strategica ed il controllo della leva tariffaria, coinvolgendo nella gestione ,con modalità trasparenti,le migliori risorse private:quel progetto deve avere sapore d’Europa,a partire dal tema ‘rifiuti’,dove
A2A, invece, vede Brescia non perseguire raccolta differenziata e Milano calare la sua.
A Brescia il teleriscaldamento (aumentare l’efficienza della produzione elettrica recuperando il calore residuo) diventa,togliendo le reti gas nei quartieri esistenti e non munendone quelli nuovi, forzata fidelizzazione all’inceneritore (l’opzione più costosa per investimenti e costi d’esercizio) ed ai rifiuti necessari per alimentarlo.
Non invidio Pisapia,Tabacci e Corritore:c’è da fare tanto per dare un futuro ad A2A.