Legambiente Lazio attacca: "Piani per la differenziata e per il porta a porta nel dimenticatoio"
L'associazione è dura sull'operato del commissario Sottile e sul "lassez-faire" della Regione Lazio e del Campidoglio circa la decisione di aprire una nuova discarica a Pian Dell'Olmo. E intanto a Roma il processo di rinnovamento della differenziata è fermo
05 June, 2012
Legambiente non ci sta. Dopo le parole del commissario Goffredo Sottile di ieri, nelle quali viene annunciato Pian Dell'Olmo come nuovo sito per fare la discarica provvisoria, l'associazione attacca sul fronte del porta a porta e della differenziata. “E' voilà, dopo Corcolle ora è la volta di Pian dell'Olmo, ma nel frattempo dove è finito il piano per la differenziata porta a porta che è l'unica cosa utile e seria da fare? -afferma Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. "Si continua a perdere tempo scegliendo aree sulla base di una lista ristretta di siti tirati fuori dai cassetti della Regione Lazio, tutti con problemi vari. Il lavoro sui siti è viziato sin dall'inizio, la mappa andrebbe rifatta sulla base dei criteri di legge e per ora l'unica cosa certa è che Malagrotta sarà ancora una volta prorogata, ma è altrettanto certo che in dieci mesi di inutili commissariamenti tutto si è fatto tranne che lanciare davvero un piano per riduzione, riuso e differenziata.”
Duro anche il presidente di Legambiente Lazio, Vincenzo Parlati. mentre si sceglie la nuova discarica il sindaco di Roma vorrebbe rinviare al 2016 l'obiettivo di legge del 65% per la differenziata, inaccettabile visto che 1.290 piccoli e grandi Comuni italiani quel risultato lo hanno gi raggiunto con un anno di anticipo col porta a porta" - dice.
"Dopo Corcolle ora Riano - aggiunge - hanno ragione i cittadini, ormai commissari e istituzioni sono completamente incartati, continuano a scegliere siti tra i sette che sono usciti dai cassetti della Regione proposti da imprese varie come tutto ci fosse ineluttabile, dimenticano l'ordine delle priorità e indicano discariche piuttosto che concentrarsi su differenziata, riduzione e riuso e mai coinvolgono cittadini, comitati, associazioni nelle valutazioni. E' assurdo continuare in questo modo, da dieci mesi si perde tempo e il Comune continua a fare affermazioni incredibili: nel 2012 i romani pagheranno all'Ama ben 719 milioni di Euro con le bollette della tariffa rifiuti, sono 1.400 miliardi di vecchie lire con i quali i rifiuti si potrebbero pure incartare e infiocchettare, altro che seppellire in una buca".