Rinnovabili, Onu: il settore non conosce crisi
Pubblicato l'ultimo rapporto annuale dell'Unep sugli investimenti nel settore delle rinnovabili: su scala globale, nel 2011 il mercato è cresciuto del 17% rispetto all'anno precedente, in barba alla crisi economica. Bene l'Italia
12 June, 2012
Gli investimenti nel settore delle energie rinnovabili sembrano non risentire della crisi: lo rivela l'ultimo rapporto annuale dell'Unep (vedi allegato), il programma delle Nazioni unite dedicato alla protezione dell'ambiente, che registra, per il 2011, la cifra record di 257 miliardi di dollari di investimenti su scala mondiale, con il solare che ha superato l'eolico tra le tecnologie più gettonate.
Secondo il report, in particolare, lo scorso anno gli investimenti nel settore sono cresciuti del 17% rispetto al 2010, raggiungendo un livello addirittura doppio in confronto al 2007, l'anno prima della crisi. Per quanto riguarda invece la graduatoria degli stati, gli Usa hanno avvicinato la Cina in testa alla classifica degli investitori, con 51 miliardi di dollari contro i 52 del gigante asiatico.
Nel complesso, la quota di investimenti in energie rinnovabili si sta avvicinando a quella per i combustibili fossili, che è stata lo scorso anno di 302 miliardi di dollari. Tra tutte le nuove installazioni del 2011 di impianti per la produzione di energia, inoltre, la metà hanno riguardato le tecnologie rinnovabili.
L'Italia non sfigura nel quadro internazionale: come capacità installata complessiva (ad eccezione dell'idroelettrico, ndr), il rapporto ci colloca al quinto posto, dietro a Usa, Cina, Germania e Spagna, ma saliamo al terzo come capacità pro capite. Anche i Paesi in via di sviluppo si stanno affacciando al mercato delle rinnovabili, e rappresentano circa il 50% delle 118 nazioni che hanno istituito degli obiettivi in questo campo.
«Il rapporto manda un altro forte segnale ai leader mondiali che si riuniranno quest'anno al summit di Rio +20 - ha commentato Achim Steiner, direttore esecutivo dell'Unep - trasformare lo sviluppo sostenibile in una realtà per sette miliardi di persone è possibile se le tecnologie già esistenti si combinano con politiche ispirate e leadership forti».