Afa in città: il ventilatore consuma 15 volte meno dell'aria condizionata
L'estate deve ancora iniziare, ma l'Italia è già oppressa dal caldo. Come fare per sopportare meglio i disagi dell'afa? Il classico ventilatore assicura consumi notevolmente più contenuti rispetto al climatizzatore. Con benefici importanti per il portafogli
18 June, 2012
L'estate è scoppiata all'improvviso, anche se, stando al calendario, la bella stagione deve di fatto ancora iniziale. Sole, scirocco e anticiclone africano stanno regalando all'Italia un'ondata di calore che, soprattutto in città, può rivelarsi difficile da sopportare. Come fare, allora, per alleviare i disagi dell'afa senza inquinare troppo e, soprattutto, senza spendere una fortuna? Meglio affidarsi a un tradizionale ventilatore, oppure cedere alle lusinghe dell'aria condizionata, magari puntando su un climatizzatore ad alta efficienza energetica?
Cifre alla mano, tra le due opzioni non c'è storia. assorbe una potenza di circa 700 watt (W), cioè consuma in un'ora 700 wattora (Wh), cioè 0,7 chilowattora (kWh). Per un ventilatore, il consumo orario scende ad appena 50 watt, quasi 15 volte di meno rispetto all'aria condizionata. Il confronto è impietoso: ipotizzando un uso giornaliero di cinque ore, l'aria condizionata consuma circa 3.500 watt, mentre le pale del ventilatore richiedono soltanto 250 watt, con un grande risparmio in termini di elettricità, emissioni di carbonio e soprattutto di soldi in bolletta. Questo vuol dire che anche tenendo accesi contemporaneamente 5 ventilatori nello stesso appartamento, è possibile consumare tre volte meno che con un solo condizionatore.
Prevedibili le differenze sul piano economico. Secondo l'Adoc (Associazione per la difesa e l'orientamento dei consumatori), in particolare, tenere acceso il condizionatore per 12 ore al giorno costa in media 3 euro, con una spesa complessiva, calcolata su tutta l’estate, di oltre 160 euro (una stima che può essere comunque ridotta del 30%, scegliendo un modello “inverter” ad alta efficienza, di tipo “split”, e settandolo sulla potenza minima, ndr). Cifre confermate da Altroconsumo, che calcola in 1,5 euro il costo medio di utilizzo di un impianto di climatizzazione per circa cinque ore al giorno. Tenere acceso un ventilatore, invece, può costare soltanto tra i due e i cinque centesimi all'ora, per una spesa giornaliera che oscilla tra i 25 e i 60 centesimi (per 12 ore di utilizzo).
Tra le due opzioni, insomma, non c'è partita. Quanto al confronto tra ventilatore a piantana e a soffitto, i consumi variano a seconda dei modelli e delle dimensioni, e anche la sensazione di refrigerio percepita differisce da persona a persona. Gli apparecchi a soffitto sono più grandi degli altri, e quindi riescono a movimentare una maggiore quantità di aria, ma va detto che i gas diventano più leggeri quando si riscaldano, e quindi l'aria che si trova vicino al soffitto, e che in questo caso sarà messa in circolo dalle pale del ventilatore, tende ad essere più calda di quella che rimane nelle parti più basse della stanza. Gli apparecchi a piantana, invece, sono più piccoli, ma essendo generalmente posizionati molti più vicino al corpo, possono dare una maggiore sensazione di sollievo dall'afa (oltre a tenere lontane le zanzare nelle umide notti estive!).
Importante, in ogni caso, adottare qualche piccolo accorgimento: appoggiare il ventilatore su una superficie piana e stabile per prevenire cadute accidentali; azionare di preferenza la rotazione del ventilatore, facendo attenzione ad eventuali ostacoli; bere molta acqua per prevenire la disidratazione (il movimento d'aria simile a un “venticello” accelera la sudorazione); di sera, quando l'aria esterna è più fresca, appoggiare se possibile il ventilatore sul davanzale o sulla soglia del balcone, in modo che possa spingere all'interno della stanza la piacevole aria serale, bere molta acqua e indossare abiti comodi e leggeri. Anche sul posto di lavoro, se il dress code in vigore nel vostro ufficio lo permette.
La crisi insegna anche a sopportare. In calo le vendite di condizionatori - da La Repubblica Torino del 22.06.2012