Spending review ecologica: la parola a Iren e Comune di Torino
Condizionatori, illuminazione pubblica, bilancio comunale: ecco cosa ci hanno detto gli esperti di energia e consumi elettrici che hanno partecipato per Iren e per il Comune di Torino al seminario pubblico di Eco dalle Città dedicato alla "Spending Review Ecologica" del Comune di Torino
18 June, 2012
Il seminario pubblico organizzato da Eco dalle Città per ragionare sui consumi energetici del Comune di Torino ha toccato diversi argomenti, dalla limitazione della temperatura dei condizionatori alle scelte dell'Amministrazione riguardo all'illuminazione stradale. Proviamo a radunare un po' le idee, estrapolando i punti salienti della discussione.
Illuminazione pubblica e caro bolletta
- Gli aumenti della bolletta per l'illuminazione pubblica sono solo
parzialmente negoziati e negoziabili, e hanno come riferimento le tabelle
nazionali della Consip. La bolletta di Torino (da Iren al Comune) è
leggermente inferiore a quella Consip.
- Chi si è stupito dell'aumento del 13% nel 2011 sulla bolletta del Comune probabilmente non si è accorto che c'è stato un aumento analogo anche sulle bollette domestiche.Inoltre, va considerato che la notte continua a costare di meno rispetto al giorno ma la tariffa notturna è aumentata di più. E nelle case non si tiene la luce accesa tutta la notte.
- Il consumo tra 2010 e 2011 è rimasto costante, 72 milioni di kilowattora. Negli anni precedenti quando si sono rifatti gli impianti sono aumentati i punti luce e la potenza è aumentata, ultimamente ci si è limitati a sostituie le lampade con lampade più efficienti. Ormai i punti luce a Torino sono 96 mila, di cui 13 mila "in serie" di vecchio tipo. I punti luce sono cresciuti da 72 a 96 mila dal 2001 a oggi, la potenza solo del 9% ma la luce del 45% e anche più. Grazie a nuovi impianti, cioè, i "lumen" erogati sono passati da un miliardo a un miliardo e mezzo.
- Nel corso del 2011 l'illuminazione notturna è stata accesa per 4180 ore, ora si sta cecando di rosicchiare qualche minuto per ogni notte, il che potrebbe portare ad avvicinarsi ai 4100 su base annuale.
- E' chiaro che sui maggiori costi della bolletta - che stanno ancora
aumentando - non incide solo l'aumento dei carburanti indicizzato sul
petrolio, ma anche il sovrapprezzo per sostenre le fonti rinnovabili. E
di notte non c'è il contributo del fotovoltaico!
Semafori e led
- A Torino sono circa 600 gli incroci semaforizzati: ci sono 18 mila "lanterne", di cui 4.500 a led. Con i led i consumi scendono drasticamente, ma per l'illuminazione si dovrà aspettare ancora qualche anno affinché le lampade led siano affidabili, garantite e disponibili in tonalità bianco-calde e non solo bianco-bianco-azzurre come ora.
Riduttori di flusso
- Il responsabile degli impianti per conto del Comune è piuttosto scettico sulla possibilità di usare i riduttori di flusso. Sono apparecchi costosi, che richiedono una manutenzione laboriosa. Inoltre, il risparmio non è proporzionale. Ad esempio: si riducono del 40% i lumen ma solo del 20% la corrente utilizzata.
- Ampio scetticismo da parte dei rappresentanti di Iren e Comune sui sensori luminosi che accendono e spengono le luci a seconda del passaggio di corpi mobili. Sarebbe un sistema poco testato e poco sicuro per una città. Il rappresentante di Pro natura ha raccontato che l'illuminazione a sensori è attiva attorno alla alla loro cascina, in collina. In definitiva, secondo il rappresentante di Iren, ci sono margini di
riduzione dei lumen solo sulla illuminazione monumentale, mentre per la stradale "stiamo seguendo scrupolosamente le prescrizioni di legge derivanti dalle classificazioni delle strade secondo il Piano Urbano del Traffico".
Gli altri consumi elettrici del Comune: illuminazione degli edifici e condizionatori
- Quasi il 60% della bolletta elettrica complessiva ( che è stata di circa 26 milioni) è costituito dagli altri usi ovvero illuminazione interna di edifici, funzionamento macchinari e condizionatori.
- Molta attenzione c'è sulla circolare che limita l'uso dei condizionatori per i dipendenti comunali non a contatto col pubblico.
Ma solo dopo la sperimentazione della attuazione della circolare sui 28 gradi si potrà quantificare il risparmio.
- In linea teorica, ma solo teorica, già sarebbe stato opportuno non accendere i condizionatori fino a che la temperatura interna non raggiunge i 27 grad ma in molti casi non è così e inoltre i condizionatori son rimasti accesi prima e dopo l'orario di ufficio. ("Mentre magari in interi palazzi non vengono aperte le finestre al mattino").
L'isolamento termico degli edifici
- E' chiaro che un migliore isolamento egli edifici e innanzi tutto delle finestre farebbe risparmiare molto non solo sul condizionamento ma soprattutto sul riscaldamento degli edifici che il Comune deve riscaldare,
anche scuole quindi, non solo i suoi uffici. E la bolletta annuale del gas e degli altri combustibili per il riscaldamento compreso il teleriscaldamento, è arrivata nel 2011 a 26 milioni anche essa, sale a 33 con le manutenzioni ordinarie di riscaldamento incluse. Ma qui si apre il problema principale. Per isolare meglio gli edifici, e i singoli locali, occorrono investimenti che in questo momento nè il Comune nè Iren - per motivi diversi ma concomitanti - possono fare.
Il resoconto completo dell'incontro è in allegato.