Torino: il Consiglio comunale dà il via libera alla messa al bando del 49% di GTT
Potranno partecipare alla gara società con volume d'affari e chilometraggio annuale almeno pari a quello di GTT. Al Comune resteranno la presidenza e la maggioranza nel cda. mentre l'amministratore delegato sarà designato dal socio privato. Fassino rassicura: "Le prestazioni di un'azienda di trasporto sono dettate dal contratto di servizio, non dagli assetti della proprietà"
19 June, 2012
Il Consiglio comunale di Torino ha approvato la delibera che stabilisce i criteri della gara per la cessione, a un partner industriale, del 49% del pacchetto azionario del Gruppo Torinese Trasporti (GTT SpA), oggi completamente detenuto da Finanziaria Città di Torino Holding Srl. Il provvedimento, giunto al voto dopo un ampio dibattito in Commissione e poi in aula consiliare, è stato approvato con 24 voti a favore, 11 astensioni e 2 voti contrari.
La delibera stabilisce alcuni punti fermi che caratterizzeranno il capitolato di gara a procedura ristretta. Sarà accettata l’offerta economicamente più vantaggiosa, tenendo in considerazione non solo il prezzo offerto per le azioni ma anche alle modalità di sviluppo e gestione della società prospettate dall’offerente. La valutazione attribuirà pertanto 45 punti all’offerta economica (la base d’asta delle azioni sarà resa nota con l’avviso di gara) e 55 a quella tecnica, relativa quest’ultima alle sinergie conseguibili da know how della gestione (25 punti), con eventuali apporti di veicoli da parte del partner -senza spese per GTT o per l’azionista FCT- e al progetto industriale (30 punti).
Vengono inoltre fissate a carico del partner delle condizioni che non costituiscono elemento di valutazione dell’offerta in quanto considerate essenziali e pertanto vincolanti per ogni concorrente. Per quanto concerne l’occupazione, si stabilisce che la riduzione delle risorse umane non vada al di là del turnover fisiologico per il personale di esercizio e addetto alla manutenzione, fatti salvi i licenziamenti individuali per giusta causa o giustificato motivo soggettivo, senza accordo preliminare con il socio pubblico. Altro vincolo, la conservazione dell’attuale configurazione di GTT, con divieto di scissioni e scorpori.
I concorrenti alla gara dovranno possedere e certificare una serie di requisiti di carattere economico-finanziario e tecnico riferiti agli esercizi 2009, 2010 e 2011. In particolare, viene richiesto: regolarità nell’adempimento agli impegni finanziari, bilancio in pareggio o attivo, aver avuto contratti di servizio o affidamenti per la gestione di trasporti pubblici, aver conseguito un volume d’affari almeno pari a quello di GTT, avere svolto servizi di gestione trasporto pubblico con chilometraggio annuale almeno pari al dato complessivo su gomma e ferro di GTT. Essendo ammessa la partecipazione alla gara di raggruppamenti di imprese, si stabilisce che i primi due requisiti (adempimenti finanziari e bilanci di segno positivo) devono essere posseduti da ciascun componente del raggruppamento, mentre il soggetto mandatario dovrà avere individualmente il terzo requisito (gestione trasporto pubblico nell’ultimo triennio) e almeno il 60% dei restanti due (volume d’affari e chilometraggio).
La governance aziendale resta regolata dallo statuto GTT, con le opportune modifiche: tra l’altro, al socio pubblico spetteranno tre componenti del consiglio di amministrazione (compreso il presidente) mentre al socio privato spetteranno i restanti due, tra i quali l’amministratore delegato. Introdotto anche un nuovo Organismo di Vigilanza nominato dal cda. Inoltre, ogni tre mesi il presidente o l’amministratore delegato dovranno riferire al Consiglio comunale sullo stato della società e sul conseguimento degli obiettivi, nonché sugli aggiornamenti del piano industriale e degli investimenti.
Il socio privato non potrà cedere l’intero suo pacchetto azionario del 49% per cinque anni, trascorsi i quali le azioni potranno essere cedute in blocco solo a soggetti in regola con i requisiti che erano stati fissati per la gara di selezione del partner. In caso contrario potrà essere ceduto solo il 24% a soggetti non rispondenti ai suddetti requisiti, mentre la parte rimanente dovrà restare in capo al socio privato stesso o essere ceduta ad altro partner comunque in possesso dei requisiti. Nell’ipotesi in cui la gara si concluda senza esito si potrà procedere con trattative dirette.
Il vice sindaco Tom Dealessandri ha sottolineato: “Per andare sul mercato occorre una buona situazione gestionale e GTT è in posizione migliore rispetto a tante altre aziende. La frammentazione delle aziende di trasporto è un problema del Paese, che su questo è in ritardo. Per quanto riguarda le tematiche ambientali e dell’accessibilità ai disabili, l’anno scorso abbiamo acquistato 70 nuovi bus nonostante i ritardi del finanziamento regionale ed ora che è stato sbloccato vi è una gara aperta per altri 170 mezzi, a impatto ambientale ridotto e accessibili ai disabili. In questi anni abbiamo lavorato per recuperare produttività e competitività, nonostante la riduzione delle risorse disponibili, diminuendo i costi di gestione”.
Sulla cessione del 49% di GTT è intervenuto anche il sindaco Piero Fassino sottolinenado come l'operazione "non è motivata soltanto dall’esigenza di reperire risorse per ridurre l’indebitamento. Ci sono dispositivi normativi e legislativi che regolano le partecipazioni pubbliche nelle società e prevedono la riduzione delle quote pubbliche nelle società in house entro il 2012 e per le altre società partecipate entro il 2013. Siamo peraltro tutti consapevoli di quanto il quadro della finanza pubblica sia critico, tanto a livello nazionale quanto a livello locale. Tant’è che è lo stesso Governo a sollecitare alla dismissione di asset patrimoniali per farvi fronte. La nostra quindi non è una scelta isolata, né in controtendenza alle dinamiche nazionali. La situazione finanziaria del Comune è nota. Quest’anno, con il bilancio ordinario abbatteremo il debito di 80 milioni. E con le cessioni di quote societarie (GTT, SAGAT, TRM…) reperiremo altri 330-350 milioni. La decisione di alienare quote di partecipazione, in ogni caso non è scissa dalla volontà di operare per politiche industriali di sviluppo. Nei criteri di individuazione del partner privato per GTT vi è la richiesta all’esplicita e impegnativa disponibilità a concorrere con il Comune per delineare politiche industriali volte ad ampliare spazi di mercato per GTT. E questo perché GTT è una delle migliori aziende di trasporto italiane, tanto che anche grandi gruppi internazionali sono interessati ad entrarvi. Ed è quindi interesse della Città –che in ogni caso continuerà ad essere l’azionista di maggioranza assoluta– quello di valorizzare al massimo GTT. Peraltro, le prestazioni di un’azienda di trasporto sono dettate dal contratto di servizio, non dagli assetti della proprietà e questo continuerà a valere anche dopo la cessione del 49%".