Sottile, il 29 la comunicazione all'Ue sulla discarica. E uno studio conferma: a Malagrotta chance più alte di ammalarsi di cancro
Il 29 il prefetto dovrà fornire un nuovo piano a Bruxelles. Intanto è polemica sugli impianti di trattamento biologico, molti dei quali lavorano ancora a scartamento ridotto, inclusi quelli di Malagrotta, finita nel mirino di uno studio epidemiologico che avverte: possibilità di contrarre tumori più alti in quell'area
22 June, 2012
Sarà il 29 giugno il giorno in cui Sottile comunicherà le sue intenzioni all’Unione europea circa un nuovo sito dove creare una nuova discarica. Ma il governo monti entra in scena in modo deciso per dettare la linea: la prossima settimana è previsto un incontro tra il ministro Clini e il prefetto Sottile, dove il primo indicherà al secondo Monte Carnevale come area più idonea per il dopo-Malagrotta.
Intanto, proprio i cittadini che vivono nei pressi di Malagrotta ritornano a tuonare dopo uno studio epidemiologico sul quartiere disposto dalla Regione Lazio. Chi vive a Malagrotta ha la possibilità di contrarre tumori alla laringe, al pancreas e al cervello con una percentuale superiore del 3-4% rispetto al resto dei romani. E la stessa incidenza è stata registrata per le malattie cardiovascolari e respiratorie. Lo studio della Regione sottolinea anche che non sono chiare le cause che provocano una maggiore incidenza nel contrarre tumori o gravi malattie. Troppe sono le variabili in gioco nella zona (dalla discarica al gassificatore, dalla raffineria all'intenso traffico di mezzi pesanti) che potrebbero influire sulle condizioni di salute dei residenti. Ma certo la montagna di rifiuti presenta non aiuta.
Intanto scoppia nella commissione bicamerale Ecomafie la “guerra del talquale”, cioè dei rifiuti così come vengono prelevati dai cassonetti stradali. Da una parte l'Ama: "Abbiamo proposto al commissario Goffredo Sottile di trattare 1.000 tonnellate al giorno di rifiuti nei nostri due Tmb". "Si possono trattare - precisa l'Ama - tutte le 4 mila tonnellate di immondizia che Roma produce ogni giorno". Dall'altra la E. Giovi (società di Manlio Cerroni che gestisce gli altri due Tmb e la discarica di Malagrotta) che replica: “I nostri impianti funzionano alla metà delle loro potenzialità perché l'Ama non ci dà rifiuti trattabili sufficienti e preferisce mandarli in discarica perché costa di meno”.
Insomma, si va verso un tavolo tecnico per verificare la possibilità di ampliare per circa 250 tonnellate al giorno ciascuno l'attività degli impianti Tmb. Cerroni, ha garantito di portare a pieno regime entro ottobre i suoi due Tmb, che oggi funzionerebbero solo al 35%. Questo significa che resta sempre in piedi il problema di ammassare il "tal quale" (cioè gli scarti come vengono così come vengono presi nei cassonetti ndr) a Malagrotta e difficilmente sarà risolto in tempi così brevi da consentire al commissario sia di non indicare il nuovo sito all'Ue, sia di prorogare la discarica senza che qui venga portata una parte di immondizia non trattata.