Velo-City 2012: Vancouver diventa capitale “globale” della mobilità ciclistica. Muoversi senz'auto nella città canadese
Le auto non mancano nella città cosmopolita, ma l’offerta di trasporto pubblico e piste ciclabili rappresentano un’alternativa più che valida. E i ragazzi si muovono pure con rollerboard e skateboard. Il Velo-City come occasione di turismo congressuale. Lello Sforza da Vancouver
25 June, 2012
Lello Sforza
Vancouver, Canada, con il suo tempo meteo continuamente variabile, è ormai pronta ad ospitare la Conferenza “globale” sulla mobilità ciclistica, Velo-City 2012, che da domani 26 giugno fino a venerdì 29 giugno, attirerà più di un migliaio di partecipanti da tutti i continenti.
Gli arrivi, però, sono già cominciati già da alcuni giorni. Le registrazioni, all’interno dell’Hotel Sheraton Vancouver Wall Centre dove si terrà la conferenza, sono state aperte già da sabato scorso: ogni giorno dalle 11 alle 18, relatori, uditori e giornalisti accreditati, arrivati un po’ prima per cercare di smaltire il fuso orario (per l’Italia sono 9 ore in meno), possono ritirare con calma il materiale previsto. Non manca per ciascun congressista l’immancabile bicicletta, in questo caso del “pubblic bike share system (PBS)” con cui potersi spostarsi liberamente per la città.
E per molti, in questi primi giorni di ambientamento anche climatico (la giornata di ieri, domenica 24, è stata veramente estiva dopo il sabato completamente invernale), è stato un classico iniziare a perdersi nella diffusa e capillare rete viaria destinata alle bici. Ci sono pure corsie ciclabili, delimitate da semplici strisce colorate per terra, al centro della strada, che gli automobilisti sembrano rispettare e non invadere. Ma il pezzo forte sono le zone 30, le aree senz’auto, le aree pedonali. Anche i lunghi e larghi ponti di Granville street e di Burrard street sono tranquillamente dotati di ampi marciapiedi e piste ciclabili adiacenti, in questo caso protette da sicure barriere spartitraffico di cemento armato (“new jersey”) tanto da consentire di andare a piedi e in bicicletta da un capo all’altro della città in perfetta comodità.
Per molti è stato un classico, domenica, andare a farsi un giro sulle piste ciclopedonali – incontrando centinaia di persone a correre, mamme che spingevano di corsa i carrozzini su roller board e giovani e con gli skatebord - all’interno e tutto intorno allo Stanley Park, riconosciuto universalmente come uno dei più grandi parchi al mondo, sulla west coast di Vancouver.
Ma se il buongiorno si vede dal mattino, allora chi arriva all’aeroporto internazionale di Vancouver subito capisce che nella città dei grattacieli, dei giochi d’acqua sull’esempio delle cascate del Niagara e dei SUV (ce ne sono in quantità industriale), è possibile comunque muoversi con i mezzi pubblici indipendentemente dall’avere o meno un’auto. E il biglietto da visita della città è dato dallo SkyTrain, il treno monorotaia la cui fermata si trova di fronte all’uscita dell’aeroporto, che in 25 minuti al solo costo di 7,5 dollari canadesi (l’equivalente di circa 6 euro), in 11 fermate utili a coprire la distanza di 20 km, porta i viaggiatori in pieno centro città. Inaugurato nel 1986 lo SkyTrain è il più vecchio e uno dei più lunghi treni automatici e senza conducente, del sistema di trasporto rapido di massa, al mondo. Ovviamente chi arrivasse con bici al seguito in aeroporto, può accedere tranquillamente in ascensore fino al livello della fermata dello SkyTrain e trasportarla gratuitamente con sé.
Oggi primo evento “satellite” del Velo-City. Su invito strettamente personale dell’ECF, gli aderenti alle reti “Cities for Cyclists’” e “Scientists for Cycling” si ritrovano allo Sheraton per raggiungere in bus il Museo Antropologico dove ci sarà una visita guidata, alcune letture su cultura e ciclabilità e prime comunicazioni sull’edizione Velo-City 2013 che si terrà a Vienna. Un buffet chiuderà la serata.