Quinto conto energia, Ferrante al ministro Passera: «A quando le modifiche?»
Il senatore Pd ricorda al ministro dello Sviluppo Economico la promessa fatta agli enti locali di modificare il decreto sugli incentivi al fotovoltaico. Ferrante teme che, dopo il taglio alla detrazione del 55%, possa giungere una nuova cattiva notizia
26 June, 2012
«Sono passate tre settimane da quando la Conferenza Unificata ha approvato le modifiche ai decreti per le rinnovabili, in merito alle quali il ministero dello Sviluppo Economico aveva espresso la propria soddisfazione, dichiarando che sarebbero state incorporate nei testi dei due decreti. Si ricordi il ministro Passera che le modifiche in oggetto sono imprescindibili, oltre che urgenti, dunque sarebbe inaccettabile se venissero confermate le voci secondo le quali il Mse starebbe tornando sui propri passi». Così il senatore Francesco Ferrante, responsabile energia e politiche relative ai cambiamenti climatici per il Pd.
«È francamente incomprensibile che a distanza di 20 giorni, dopo il parere positivo di Regioni, Province e Comuni sui due decreti relativi alle energie rinnovabili, non si sia ancora proceduto all’emanazione – continua Ferrante - Questa perdurante fase di stand by accresce sempre di più un’incertezza dannosissima per il settore».
Secondo il senatore Pd, tra l'altro, le modifiche proposte dalle Regioni «non profilano stravolgimenti nei decreti inizialmente proposti, nei quali quindi continuerà a svolgere un ruolo assai negativo il peso burocratico dei registri, ma almeno se saranno accettate le modifiche delle Regioni si sanerebbero gli aspetti più inutilmente vessatori, a partite dalle date di entrata in vigore del nuovo sistema di incentivi».
Ferrante sottolinea che nei giorni scorsi è già arrivata la notizia del taglio della detrazione fiscale per l’efficienza energetica degli edifici. «Non vorremmo che dal ministero dello Sviluppo economico arrivassero altre brutte sorprese anche per quanto riguarda le rinnovabili – conclude - Sarebbe un atto grave, anche istituzionalmente scorretto nei confronti delle Regioni, che ci auguriamo il ministro Passera non voglia commettere».