Continua Velo City 2012. Pescara a Vancouver per promuovere la Ciclovia adriatica
Continua a Vancouver la conferenza mondiale Velo City 2012. Tra i mille partecipanti anche il vicesindaco di Pescara, unico amministratore pubblico italiano, che punta a far diventare la Ciclovia Adriatica un itinerario ciclabile transeuropeo
29 June, 2012
Lello Sforza
Prosegue a ritmi serrati a Vancouver, in Canada, la conferenza sulla pianificazione ciclabile “Velo-City”, edizione globale 2012, promossa dall’European Cyclists’ Federation e dalle istituzioni locali. Tra i principali sponsor TransLink, l’autorità regionale del trasporto pubblico e la PBSC, società di bike sharing leader negli Usa, in Australia e in Canada.
Come ha raccontato nel suo intervento in sessione plenaria Marisa Espinosa, responsabile pianificazione dei servizi di TransLink, la compagnia di trasporto si preoccupa di accompagnare l’utente da porta a porta e non da fermata a fermata. Per questo fa di tutto affinchè i viaggiatori possano trasportare le bici al seguito su tutti i mezzi pubblici e gli accessi siano facilitati da rampe o da ascensori. La PBSC, invece aspira, dopo 10 grandi città di tutto il mondo, tra cui anche Londra in Europa e Toronto in Canada, ad occupare anche la piazza di Vancouve con le sue biciclette a tre marce, apparentemente semplici e pesanti, ma di fatto scorrevoli e leggere. E non è escluso che dopo il Velo-City qualcosa non possa accadere.
Ritmi serrati, quindi e full immersion. Dalle 8 alle 18 di ogni giorno, nelle sessioni plenarie e sub-plenarie, e nelle molteplici tavole rotonde che si tengono in contemporanea, è un bombardamento di dati, buone pratiche, progetti, analisi, risultati, confronti. E chi dovesse ancora pensare che il Velo-City sia un luogo per romantici della bicicletta, sbaglia di grosso. Come in molti hanno sottolineato, il Velo-City è un luogo dove si fa politica, tecnica, militanza ma soprattutto “business”.
E non solo soltanto gli espositori di attrezzature specializzate come gli eco-contatori o i cicloposteggi tra coloro che affollano l’ampio spazio espositivo loro dedicato, ad esserne convinti. Quanto anche tutta quella grande fetta di pianificatori, progettisti, economisti, comunicatori – evidentemente olandesi e danesi in testa, ma anche britannici, francesi, tedeschi – che fanno parte della grande famiglia dei consulenti, individuali o in società, i quali non solo non risentono della crisi economico-finanziaria del momento, ma forti delle loro competenze specialistiche inossidabili, hanno sempre pronta la valigia in mano per andare a svolgere progetti in qualunque parte del mondo vengano chiamati.
E se un paio di anni fa, in vista della conferenza globale di Copenaghen, aveva fatto il suo esordio la Cycling Embassy of Denmark, una sorta di consorzio di fatto tra tutti i soggetti pubblici e privati danesi specializzati in mobilità ciclistica per andare a “vendere” nel mondo il loro knowhow, sei mesi fa - giusto per non rimanere indietro ma solo sulla carta - è nata l’analoga rete olandese (Dutch Cycling Embassy) con un fiore di iniziative e progetti internazionali.
E poiché la mobilità ciclistica è anche un punto di vista per intendere la pianificazione delle città, quando danesi e olandesi vengono chiamati ad operare, non si limitano a alla ciclomobilità in senso stretto ma intervengono anche su pedonalità e trasporto pubblico, senza esclusione del trasporto integrato bici e mezzi pubblici e di tutti quei servizi all’utente non motorizzato di tutte le età e di tutte le condizioni sociali.
Tra i mille partecipanti da tutti il mondo, l’unico rappresentante di un ente locale italiano presente, è il vice sindaco del Comune di Pescara, Berardino Fiorilli, con delega alla mobilità. Dopo aver partecipato lo scorso anno al Velo-City di Siviglia, questa volta Fiorilli ha deciso di non perdere l’occasione per volare oltreoceano e prendere una serie di contatti a livello internazionale.
“E’ un momento favorevole a Pescara per la mobilità ciclistica – dichiara il vice sindaco Fiorilli – per cui credo che ci siano le condizioni per organizzare un convegno nazionale sulla Ciclovia Adriatica, l’itinerario di Bicitalia che attraversa da nord a sud la nostra città. Tra i primi relatori che mi vengono in mente, sicuramente la Regione Abruzzo che potrà illustrare - tra l'altro - lo stato di discussione in Consiglio della proposta di legge regionale sulla ciclabilità, la cui approvazione potrebbe dare una svolta determinante all’intero territorio abruzzese. Chiameremmo sicuramente anche le Marche ma soprattutto la Regione Puglia, già attiva sugli itinerari ciclabili di Bicitalia e che proprio recentemente si è contraddistinta per aver proposto, in occasione di un’audizione parlamentare sulle reti transeuropee di trasporti TEN -T, sia di inserire tra le azioni prioritarie e strategiche anche la rete ciclabile transeuropea EuroVelo, sia di far arrivare il Corridoio transeuropeo Adriatico, che al momento si ferma a Ravenna , fino a tutta la Puglia, passando quindi anche per l'Abruzzo. E questo potrebbe voler dire far diventare automaticamente la Ciclovia Adriatica un itinerario ciclabile transeuropeo. Ma è meglio non correre per il momento, facciamo una cosa per volta”.