Quinto conto energia, Comitato Ifi: «Stringere i tempi e fare le modifiche»
L'associazione lancia l'ultimo appello al ministro dell'Ambiente perché si adoperi per modificare il provvedimento sugli incentivi per il fotovoltaico e acceleri i tempi della sua approvazione. La lunga attesa, secondo il Comitato, sta generando effetti di panico sul mercato
03 July, 2012
«Bisogna stringere i tempi ed emanare al più presto il Quinto conto energia». È quanto dichiara Alessandro Cremonesi, presidente del Comitato Ifi, appellandosi al ministro dell’Ambiente Corrado Clini. «I ritardi nell’emanazione del provvedimento - afferma Cremonesi - stanno oramai generando gli stessi effetti di panico nel mercato già conosciuti non più di un anno or sono in occasione dell’emanazione del decreto Romani».
A parte la questione dei tempi, il Comitati Ifi insiste perché vengano introdotte delle modifiche nel testo del decreto. «La priorità per gli operatori industriali nazionali è che venga confermata la premialità del Made In negli stessi valori economici - 3 centesimi di euro a kWh - già proposti dalla Conferenza Unificata in data 6 giugno 2012, cumulabili con quelli di egual importo dedicati allo smaltimento dell’amianto, formalmente accettati verbalmente dallo stesso Sottosegretario De Vincenti».
Per ottenere questi correttivi, le aziende rappresentate dall'associazione si dicono disposte anche a rinunciare all’innalzamento da 12 ai 20 kw della soglia di potenza per l’accesso al Registro e alla “sanatoria” richiesta inizialmente per permettere agli impianti fotovoltaici già installati ma non ancora entrati in esercizio di beneficiare delle tariffe più generose del Quarto conto energia.
«Vorrei fosse chiaro – conclude il presidente del Comitato Ifi – che tale richiesta nasce dall’unico scopo di salvaguardare la filiera italiana che si è messa in gioco con degli investimenti indotti dalla presenza nel IV Conto di una premialità aggiuntiva per il “Made In” e che ora, alla luce delle tariffe proposte, rischia di diventare totalmente inefficace».