Vittime accertate da inquinamento: numeri ufficiali anche per l'ozono
Sarebbero 24 i decessi accertati nel 2010 per crisi cardiache e respiratorie legate all'ozono, oltre quelli per biossido di azoto e Pm 10 e Pm 2,5. L'ultimo dossier del Dipartimento Prevenzione ASL Milano ufficializza le stime della letteratura medico-scientifica. Dati addirittura sottostimati per Paolo Crosignani, Istituto dei Tumori, e Gentori Antismog invita le Autorità a dare le informative previste per legge quando si superano le soglie d'allarme - Da Corriere della Sera, 10 luglio 2012
10 July, 2012
IL RAPPORTO ASL SUI RISCHI SANITARI. CENTINAIA DI CASI L'ANNO
Vittime e ricoveri da smog - «Scatta l'emergenza ozono» - L'esposizione ad alti livelli di ozono causa congiuntiviti e riniti, favorisce bronchiti e polmoniti e aggrava l'asma bronchiale
di Gianni Santucci e Armando Stella
Identikit dell'assassino: tre atomi di ossigeno, odore pungente, intasa l'aria, infetta, irrita, provoca asma e riniti, bronchiti e polmoniti. L'ozono attacca d'estate e preferisce le ore del tardo pomeriggio: 24 le vittime annuali per gravi crisi cardiache, scompensi respiratori e altre patologie collegate o scatenate da questo agente nocivo. «Gli studi epidemiologici sugli effetti dell'inquinamento atmosferico ne hanno messo sempre più in risalto l'impatto sanitario», si legge nell'ultimo rapporto Asl sui rischi potenziali e i danni dello smog. L'ozono è altamente tossico: colpisce duro nella stagione calda, aggredisce le mucose. Sotto la casella delle morti «attribuibili» all'ozono, i medici elencano anche i ricoveri sospetti negli ospedali: 17 malati di età compresa tra i 15 e i 64 anni e 105 pazienti sopra i 64 anni. L'ozono toglie il respiro ai pensionati.
Il dossier del dipartimento di prevenzione dell'Asl s'intitola «Stima dell'impatto dell'inquinamento atmosferico su mortalità e morbosità nella città di Milano» e ribadisce una certezza ampiamente dimostrata nella letteratura medico-scientifica: lo smog provoca danni gravissimi ai soggetti più «esposti» ed è responsabile diretto o complice di una serie di delitti alla salute pubblica. L'Asl ha il compito di «tutelare la salute e la sicurezza della collettività e dei singoli dai fattori di rischio presenti negli ambienti di vita non confinati». Le strade della città, ad esempio. Gli epidemiologi di Milano hanno raccolto le rilevazioni Arpa del 2010, analizzato le cause di morte dei cittadini (escluse le morti violente) e studiato le schede di dimissione ospedaliera. Poi hanno applicato a questo database gli indici internazionali sul «rischio attribuibile» a ciascun inquinante e misurato gli effetti scaricati sulla popolazione. Ecco i risultati. Le concentrazioni di Pm10 hanno provocato, in un anno, 64 vittime e 285 ricoveri. Il Pm2.5 (una frazione più fine del particolato) è responsabile di almeno 101 decessi. Dell'ozono s'è detto: sfibra gli anziani. Quanto al biossido di azoto, l'Asl gli attribuisce ben 310 vittime.
I valori, precisano gli esperti, non possono essere sommati. Ma vanno tarati sulla variabile-clima. Il 2010 è stato un anno positivo per lo smog, «le condizioni meteorologiche sono state favorevoli alla dispersione degli inquinanti» (una media di 40 microgrammi di Pm10 per metro cubo d'aria) e dunque, per questo motivo, gli effetti sulla salute dei cittadini appaiono ridotti. «Ma l'Asl sceglie parametri di calcolo sbagliati, dimostra una conoscenza della letteratura del tutto insoddisfacente e in questo modo sottostima o annulla i potenziali rischi sanitari», attacca Paolo Crosignani, epidemiologo e primario all'Istituto dei tumori. Nel 2011, anno nero per l'inquinamento, l'impatto di polveri, ozono e biossidi di azoto dovrebbe comunque essere stato più violento.
«Le stime sui danni sanitari sono riferibili per causa-effetto all'incapacità dei nostri amministratori di adottare misure efficaci contro l'inquinamento», commenta Anna Gerometta, avvocato-fondatrice dei Genitori antismog. Tra le «misure urgenti» c'è l'attivazione di un piano di comunicazione ai cittadini nei giorni in cui l'ozono supera le soglie di informazione o di allarme: «È uno strumento previsto dalla legge. Le istituzioni si muovano».
Gianni Santucci e Armando Stella