Bici rubate e ritrovate, leggi alla mano la miglior tutela è la marchiatura
L'associazione torinese Intorno ci spiega che la bicicletta è un bene "anonimo" di cui lo stesso ladro potrebbe rivendicare il possesso. Il mezzo migliore per tutelarsi dai furti è dunque la marchiatura del telaio e la relativa iscrizione in un registro che attestano la proprietà del mezzo
20 July, 2012
di Giulio Gonella
La recente vicenda di un redattore di Eco dalle città e del “recupero con scasso” della bicicletta di sua proprietà, mi ha spinto a cercare informazioni su quale siano le regole legislative relative al furto di bicicletta e al suo ritrovamento. Nel caso sopra citato, il giornalista si è recato a sporgere denuncia ai Carabinieri, munito di foto di sé in sella alla bici e di dettagli fondamentali al suo riconoscimento (come il particolare colore del telaio e della catena); gli ufficiali, dopo essersi recati sul luogo in cui la bicicletta era stata legata dal ladro, non hanno fatto altro che riconoscere che il legittimo proprietario era proprio il nostro giornalista. Gli hanno quindi consigliato di recuperarla “coi mezzi che riteneva più appropriati”. Nel caso specifico, munito di flessibile e con l'aiuto di un amico, il prode ciclista è riuscito a recuperare il suo mezzo. Ma la situazione, dal punto di vista legislativo, è più complicata di come potrebbe sembrare.
Un membro dell'associazione torinese Intorno, che si occupa della marchiatura delle biciclette, ci spiega che la bici è un bene “anonimo”, così come potrebbe esserlo una collana od un anello rubato; non è possibile, quindi, dimostrarne la proprietà. Nel caso specifico, ci fa notare che anche il ladro della bicicletta avrebbe potuto rivendicare il possesso, senza che i Carabinieri potessero dimostrare il contrario. Un mezzo importante, perciò, è il metodo della marchiatura, di cui abbiamo già parlato qui. Con il libretto personale alla mano, e il codice fresato sul telaio della bici, il ciclista ha un riscontro certo e riconosciuto della proprietà del mezzo. Nel caso citato, se fosse stata presente la marchiatura del telaio, sarebbero dovute essere le forze dell'ordine a “liberare” la bici dalla catena del ladro e riconsegnarla al legittimo proprietario.
L'associazione Intorno, inoltre, ricorda come le bici ritrovate dalle autorità siano messe all'asta dopo un certo periodo di tempo, così come avviene per qualsiasi altro oggetto non riconducibile ad una persona fisica. Con la marchiatura del telaio, invece, questo non avviene: basta inserire il codice nel registro online per risalire al nome e cognome del proprietario. Ci informano che molte bici sono state riconsegnate grazie a questo importante strumento. “È un progetto molto importante, attivo ormai in tantissime città italiane” ci riporta Patrizia Vanesia presidente dell'associazione “La marchiatura permette di dimostrare la proprietà della bicicletta, costituisce un deterrente per i ladri, inoltre spinge la vittima del furto a fare denuncia e, in questo modo, a tenere una statistica più o meno precisa delle bici rubate”. I numeri dicono che sono circa 1900 le biciclette marchiate a Torino e provincia, un numero in costante aumento. La marchiatura costa 5 euro, un prezzo “volutamente non eccessivo”. “Stiamo estendendo il servizio alle città della Provincia - prosegue Vanesia - e moltissime città italiane stanno facendo lo stesso. L'obiettivo è che i vari registri provinciali e regionali si unifichino a livello nazionale con il RIB (Registro Italiano Biciclette, nda), in modo da garantire un servizio nazionale”.