La politica in subbuglio
Chiamparino: “Siamo in ritardo. Non capisco i tempi della giustizia” - da La Stampa del 17.04.2009
17 April, 2009
Parole soppesate, ottimismo forzato, preoccupazione mista ad irritazione per una telenovela che mese dopo mese si arricchisce di nuove puntate: sulle tre gare dell’inceneritore, l’unica andata in porto è la prima - quella per il finanziamento -, che peraltro è stata fatta due volte.
Nel giorno in cui esplode il «caso» del Gerbido, la politica viene presa in contropiede: i ritardi legati ad un’opera complessa, il ricordo di Napoli, l’apertura dell’inchiesta giudiziaria... Non ultima, la campagna elettorale alle porte. Ci sono tutti gli ingredienti per mandare in subbuglio i palazzi della politica. I timori per i risvolti dell’inchiesta si alternano alle perplessità sulla gestione di Trm. Stefano Esposito, deputato del Pd, come al solito non la manda a dire: «Sicuramente aver delegato al Tar la verifica dei requisiti per vincere la gara evidenzia un limite nella commissione istituita ad hoc». Andrea Giorgis, capogruppo Pd in Comune, annuncia che oggi, nella riunione dei capigruppo, chiederà a Trm di visionare la documentazione della gara in questione
Prudente la posizione di Ato-R, che tiene a distinguere i ruoli. «L’Ato non ha alcun ruolo nelle procedure di gara espletate da Trm relative all’affidamento dei lavori, di esclusiva competenza della società affidataria», precisa Paolo Foietta, il presidente. E ancora, in chiusura di comunicato: «Ato si riserva di valutare, sulla base degli esiti dell’indagine, gli opportuni provvedimenti a tutela dell’interesse pubblico e a garanzia della realizzazione dell’impianto».
Scenari che non interessano il sindaco. «Se emergeranno responsabilità di Trm ne chiederemo conto, per ora non risulta - commenta Chiamparino -. Troppe volte le grandi opere hanno innescato lotte tra poteri economici che poi si sono estese alla politica. A me preoccupa lo stop nella costruzione, quindi il rispetto dei tempi. Trovo inconcepibili quelli della giustizia». Posizione in linea con quella di Saitta, «dati gli investimenti in gioco, il Consiglio di Stato deve dare un segno preciso», subito processato dall’opposizione. Barbara Bonino, An, e Claudia Porchietto, Pdl, non perdono tempo ad impallinare la Provincia.
Dalla Regione (De Ruggiero) al Comune (Mangone), passando per la Provincia (Massaglia), comune è la preoccupazione per un’opera che resta sulle carte: quel che è peggio, carte bollate.