Cittadinanza italiana ai figli di stranieri: perchè? Per far bene la raccolta differenziata
Le motivazioni ambientali con cui Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta arricchisce la richiesta di nuovi diritti per i figli di immigrati rivolta ai Sindaci. Ecco il testo integrale dell'originale comunicato stampa
25 July, 2012
E' partita nei giorni scorsi la lettera di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta indirizzata ai Sindaci dei Comuni piemontesi per chiedere che venga riconosciuta la cittadinanza onoraria ai bambini nati in Italia da genitori stranieri regolarmente residenti in Italia. Un gesto simbolico intrapreso già da alcune amministrazioni italiane, in grado però di dare un segnale forte affinchè vengano discusse le proposte di legge depositate in Parlamento.
Intorno all’obiettivo europeo di riduzione delle emissioni di CO2 del 20% entro il 2020 si deve articolare un altro modello di sviluppo dei nostri territori ed in particolare delle nostre aree urbane. La qualità ambientale si gioca infatti oggi, sulla capacità di coniugare politiche innovative capaci di cambiare stili di vita e qualità degli ambienti, con modi e tempi di relazione istituzionale e sociale più partecipativi e solidali che portino le comunità ad essere protagoniste di questo processo di cambiamento. E’ sui territori che emergono, ma che devono trovare anche una soluzione positiva, molti fenomeni portati dall’interdipendenza globale: dai cambiamenti climatici ai movimenti migratori, alla crisi economica.
Se vogliamo attivare politiche virtuose come quelle legate alla riduzione e alla raccolta differenziata dei rifiuti oltre il 60% o alla dismissione dell’auto privata in favore di una mobilità più sostenibile, oltre a promuovere politiche innovative del modo di funzionare delle nostre città, dobbiamo anche creare le condizioni perché chi vive nei territori si senta appieno cittadino partecipe e responsabile. Una di queste condizioni è il riconoscimento della cittadinanza ai circa 4 milioni di stranieri (più del 7% della popolazione) che nel nostro Paese vivono, lavorano e contribuiscono fiscalmente e culturalmente al benessere delle nostre comunità. In particolare di questi, circa un milione sono minorenni, di cui più del 70% nati in Italia, che vivono la contraddizione di frequentare le nostre scuole, che sono i luoghi sociali di formazione alla cittadinanza per eccellenza e non hanno di fatto gli stessi diritti di cittadinanza dei propri compagni.
Per questo motivo Legambiente durante l’ultimo congresso nazionale ha istituito il Coordinamento Nazionale dell’associazione sul tema “Mediterraneo mare di pace e di democrazia” con lo scopo di creare un Osservatorio permanente di monitoraggio delle politiche e delle attività di inserimento degli immigrati nel tessuto sociale italiano. Coerentemente con l’istituzione del Coordinamento e in accordo con quanto affermato dal Presidente della Repubblica, Legambiente rivendica il diritto per chiunque sia nato in Italia, compresi quindi i figli degli immigrati, di essere riconosciuto cittadino italiano impegnandosi nella diffusione di una cultura della solidarietà, dell’accoglienza e della cooperazione. Inoltre, l’associazione ha assunto la decisione, sempre in sede congressuale, di impegnarsi per il diritto di voto agli stranieri alle amministrative quale obiettivo ambientalista, per costruire comunità più coese e più ricche.
Questo l’appello dell’associazione, che intorno a questo obiettivo mette in campo una serie di azioni di sostegno, fra cui quella di valorizzare le buone pratiche amministrative che dai territori stanno promuovendo il riconoscimento della cittadinanza agli stranieri. La Provincia di Pesaro ed Urbino e il Comune di Nichelino sono stati i primi ad aver lanciato la cittadinanza onoraria per i figli degli immigrati.
Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, chiede, con questo appello, a tutte le amministrazioni comunali piemontesi a valdostane di seguire questo esempio.