Londra, niente blocchi contro il traffico olimpico: si punta su corsie riservate e mezzi pubblici
Smog e traffico, Londra decide per una linea morbida: niente blocchi, ma corsie riservate e mezzi pubblici, tra cui la nuova funivia che collega il centro congressuale e fieristico ExCel all’O2 Arena di Greenwich. Per la flotta olimpica, parzialmente elettrica, il limite fissato per la media delle emissioni è 120 grammi di CO2/km. Ma sull’efficacia e l’ecosostenibilità di queste scelte qualcuno avanza dubbi…
26 July, 2012
Se si vuole davvero ridurre lo smog, bisogna fermare il traffico: a dirlo è il National Center for
Atmospheric Research (NCAR) che in uno studio appena pubblicato afferma che le limitazioni introdotte in extremis da Pechino nel 2008 furono davvero in grado di ridurre gli inquinanti del 20%, come affermavano – nello scetticismo generale – dalle autorità cinesi quattro anni fa. La città aveva messo a punto un piano anti smog basato su blocchi alla circolazione, sia totali che parziali, chiusura delle fabbriche più inquinanti, dei cantieri, degli impianti chimici, delle miniere e dei cementifici.
Boris Johnson ha scelto strade decisamente più morbide di quelle cinesi, anche perché, per quanto l’ozono di Londra sia da giorni sotto i riflettori, e la Commissione Europea abbia appena rifiutato alla metropoli la richiesta di proroga per il biossido d’azoto, complessivamente le condizioni degli inquinanti sono ben diverse. Pechino riuscì a riportare la media giornaliera a circa 70 mcg/m3 di Pm10, un valore comunque superiore ai limiti in vigore in Europa, ma decisamente al di sotto della media per la capitale. Per avere un confronto, la media annua del Pm10 nel 2011 a Pechino è stata di 121 mcg/m3, quella di Londra 29 mcg/m3 (Dati OMS). Più controversa la questione sul biossido d’azoto (vi rimandiamo a questo articolo e ai prossimi aggiornamenti). Vediamo ora i provvedimenti presi da Londra per tenere sotto controllo smog e traffico olimpico:
Le corsie riservate e un imperativo: “Move!”
Nessun blocco per Londra, a parte la Low Emission Zone già esistente, la Città ha deciso piuttosto di puntare sul servizio pubblico e sulle corsie riservate ai mezzi olimpici nell’intento di velocizzare il traffico, perché più le auto restano ferme in coda più producono emissioni. “Move!” è la parola d’ordine, muoversi veloci – rispettando i limiti, of course - per strada per non creare ingorghi puzzolenti, o proprio via da Londra, come hanno fatto molti autoctoni terrorizzati dal caos olimpico. L’idea che con le corsie preferenziali il traffico sarà più scorrevole non ha per niente convinto i taxisti, che infatti hanno protestato con una una giornata di “go-slow-protest”, impantanando gli automobilisti per ore: il traffico sarà sicuramente velocizzato, dicono, ma solo quello che si muove per i Giochi, con specifico permesso. E tutti gli altri, che dovendo comunque muoversi e lavorare, si ritroveranno con una corsia in meno? Magari è la volta buona che sperimenteranno altri mezzi, biciclette in testa: i turisti prenderanno d’assalto bus e metro, ma è difficile che provino a fare lo stesso con i ciclisti… Intanto in rete si trovano parecchi siti che suggeriscono percorsi alternativi e informazioni sul traffico in diretta. Si stimano ritardi medi di 30 minuti su tutti i tragitti abituali in zona eventi olimpici.
Il video della protesta dei taxisti:
The Cable Car: la funivia olimpica
The Cable Car, la nuova funivia di Londra è nata con un doppio scopo: acchiappare turisti a caccia di fotografie dall’alto sullo skyline più fotografato d’Europa, e levarli dalle strade, convincendoli che “volare” è il modo più veloce per attraversare la città. La funivia corre 90 metri sopra il Tamigi, e collega il centro congressuale e fieristico ExCel all’O2 Arena di Greenwich. Può trasportare 2500 persone in un’ora per ciascuna direzione di marcia ed è stato stimato che a pieno regime potrebbe sostituire i tragitti compiuti da 30 bus nello stesso arco di tempo. Una buona idea avuta dai progettisti è stata quella di pensare le cabine in modo che possano trasportare anche le biciclette, così che una volta scesi dalla funivia i passeggeri possano “continuare a muoversi in modo sostenibile”. Ma è davvero così green questa funivia? Non tutti sono d’accordo: un mezzo è sostenibile se viene usato, altrimenti non si fa altro che aggiungere nuovi costi di gestione a vuoto. Per ora i londinesi non sembrano impazzire per la nuova funivia, ma bisognerà vedere i prossimi giorni, quando arriverà in massa l’assalto dei turisti. E poi c’è l’aspetto dei consumi energetici da valutare, come polemizza Friends of the Earth: “Un mezzo alimentato ad energia elettrica è sostenibile solo se lo è anche il tipo di energia che si usa per alimentarlo, che deve essere energia rinnovabile”… e il Cable Car non lo è. Un ultimo aspetto critico è il prezzo: una corsa costa £4.30 (£3.20 se si possiede l’Oyster Card), il doppio degli autobus. Difficile pensare che turisti e londinesi, una volta esaurito il primo giro turistico, ne approfitteranno davvero per gli spostamenti quotidiani.
La “flotta elettrica” per gli addetti ai lavori
BMW ha messo a disposizione dello staff olimpico 160 automobili elettriche a emissioni zero, 40 Mini elettriche (che faranno da navette per atleti e giornalisti) e 400 biciclette, anche queste elettriche, mentre GE Energy Industrial Solutions ha provveduto all'installazione di 120 stazioni di ricarica. L’intera flotta è stata presa in carico dall’organizzazione dei Giochi con la formula della locazione e, una volta finiti i Giochi, sarà ripresa interamente da BMW che si occuperà anche del remarketing. Peccato solo che oltre alle 200 auto elettriche ne arriveranno 3.800 a benzina. A basso impatto ambientale, ma pur sempre inquinanti. Il Comitato Organizzatore dei Giochi ha stabilito emissioni medie di massimo 120 grammi di anidride carbonica per chilometro percorso per la flotta olimpica. Un limite che non ha nulla di straordinario in realtà, e che ormai viene raggiunto dalle principali case automobilistiche europee sui nuovi modelli.