Il Governatore Cota: “Qui nessun assedio. Un modello per la Tav”
- da La Stampa del 27.07.2012
27 July, 2012
Un cantiere pacifico, trasparente, aperto ai cittadini, occasione di riqualificazione per il quartiere e di lavoro per le imprese piemontesi». Un cantiere normale, così diverso da quello che a Chiomonte si è trasformato in un fortino sotto assedio: «Eppure lo stesso schema andrebbe applicato alla Tav». Parola di Roberto Cota.
Non le pare un rimando azzardato? «No. Parliamo di opere diverse, certo, in località diverse e con diverso impatto. Ma il punto è il concetto stesso di opera pubblica. Di recente ho visitato un altro cantiere impegnativo, quello del traforo del Gottardo: nei primi mesi c’è stata qualche preoccupazione legata al sollevamento della polvere, problema risolto bagnando il terreno, poi basta. Là sono tutti contenti, si paga pure per vedere i lavori...».
Ci sta facendo un pensierino? «Battute a parte, rende l’idea di una consapevolezza che sovente manca nel nostro Paese».
A proposito di Tav: è preoccupato per la manifestazione di domani? «No. Basta chiacchere, è arrivato il tempo dei fatti: la Torino-Lione dev’essere realizzata, i tempi vanno rispettati, la mia solidarietà alle forze dell’ordine è come sempre fuori discussione. In Valle hanno fatto i campeggi, o presunti tali, ma io credo che i campeggi servano per le vacanze delle famiglie e non per compiere atti violenti».
Se non altro, nel caso del nuovo grattacielo il problema non si pone. «E’ un cantiere importante. Quello in corso a New York, sulle ceneri di Ground Zero, non è poi tanto più grande. Voglio che sia vissuto dai cittadini: per questo abbiamo realizzato la terrazza e vogliamo inserire l’area interessata dai lavori nei tour guidati alla scoperta di Torino, peraltro in linea con la tradizione industriale della città; per questo l’andamento dell’opera, monitorato da due webcam, potrà essere seguito anche dal sito Internet della Regione. Non solo: l’ultimo piano del futuro grattacielo sarà aperto alla gente».
Nessun ripensamento su un’opera così costosa? «C’è poco da dire. Quando sono arrivato in Regione il progetto era già avviato, e i soldi già pagati: cominciando dalla parcella di Fuksas... In ogni caso, il venir meno degli affitti oggi versati dalla Regione per i vari uffici sparsi in città, 14 milioni l’anno, garantirà un risparmio considerevole e ci consentirà di pagare il nuovo palazzo. Per tacere delle dismissioni immobiliari».
Quando sarà terminato il grattacielo? «Nel 2015, in tempo per la mia rielezione. Ma non andrò a festeggiare, se non rischio di cadere...».
"IL FUTURO"
"«Sarà trasparente, e risparmieremo tagliando gli affitti»"