Condizionatori d'aria economici: convengono davvero?
Negli ultimi anni il costo dei dispositivi per l'aria condizionata sembra essere in costante calo, ma non sempre quello che sembra un ottimo affare si rivela davvero un acquisto intelligente. Oltre al prezzo, occorre valutare attentamente i livelli di consumo dell'apparecchio. Anche a parità di classe di efficienza energetica
30 July, 2012
Una volta era un'esclusiva per ricchi. Avere l'aria condizionata in casa era un lusso per pochi, un'esperienza da grandi alberghi o da uffici prestigiosi, ma negli ultimi anni le cose stanno rapidamente cambiando. Complice l'economia di scala e la passione sempre maggiore delle famiglie (italiane, ma non solo) per le temperature fresche anche in piena estate, il prezzo dei climatizzatori fissi e mobili sta rapidamente calando. Così, da qualche tempo basta spulciare le offerte dei principali supermercati o consultare qualche sito di e-commerce per scoprire che ne esistono praticamente per tutte le tasche. Come accade spesso, però, non sempre l'acquisto più economico si rivela effettivamente quello più conveniente.
Parola d'ordine: efficienza
Nel caso specifico, i prezzi variano in base al brand, alla potenza e alla classe di efficienza del condizionatore. Per portarsi a casa un modello di marca, con una potenza media (9.000 btu/h) e in classe energetica A, bastano ormai 200 euro o poco più (anche a parità di classe energetica, comunque, il consumo e le prestazioni variano da prodotto a prodotto). Il costo sale leggermente per modelli più potenti (12.000 btu/h), in doppia classe A e con qualche funzione aggiuntiva, come il timer per regolare l'accensione e lo spegnimento del dispositivo, che oltre alla comodità può servire ad ottimizzare i consumi. In ogni caso, se si riesce ad approfittare di qualche promozione è possibile restare comunque abbondantemente al di sotto dei 300 euro. La situazione cambia drasticamente, però, per i climatizzatori più efficienti: quelli dotati di tecnologia inverter che, stando alle stime diffuse dai produttori, permette, a parità di potenza, di ridurre i consumi fino al 30% rispetto a un apparecchio in classe A. Per portarsi a casa un modello con queste caratteristiche, occorre mettere in preventivo una spesa media di 500-600 euro, ma si può arrivare ben al di sopra dei 1.000 euro per i dispositivi più sofisticati ed “ecologici”, dotati di filtri per l'aria, tecnologia per la riduzione del rumore o un design di tendenza.
Aria condizionata portatile
Mediamente più economici i condizionatori portatili (se ne trovano in offerta in classe A anche a meno di 200 euro, ma i modelli più costosi possono superare i 700 euro), ma si tratta generalmente di dispositivi meno efficaci di quelli fissi. A parità di consumo, rinfrescano meno di un modello fisso e non sono indicati in ambienti particolarmente grandi. Di solito, inoltre, sono abbastanza rumorosi, anche se presentano il vantaggio di non richiedere interventi di installazione molto impegnativi, oltre al fatto di poter essere ovviamente spostati a piacimento.
Quanto costa stare al fresco
Se è vero dunque che l'aria condizionata non è più un lusso, la gamma di modelli in vendita è ormai molto ampia, per cui occorre fare molta attenzione in fase di acquisto per non trovarsi con un apparecchio troppo energivoro o inefficace, che rischia di vanificare il risparmio iniziale in appena pochi mesi di utilizzo. Prima di tutto, occorre studiare in dettaglio la classe energetica del dispositivo. Come ha recentemente spiegato, in una intervista all'agenzia Adnkronos, Andrea Calabrese dell'Enea, tra un condizionatore di classe A o uno di classe C il consumo energetico differisce di oltre il 30%. «Per climatizzare 40 metri quadrati, per 8 ore al giorno e per 3 mesi – aggiunge il tecnico Enea - un condizionatore di classe A incide per 160 euro l'anno, un modello di classe B tra i 160 e 180 euro. Un modello di classe C tra i 180 e 190 mentre uno di classe D può pesare sulla bolletta anche 200 euro l'anno». Al di là dell'investimento iniziale, infatti, quello che realmente incide sul bilancio familiare è il peso del climatizzatore sulla bolletta energetica. Importanti anche le differenze in termini di impatto ambientale: passando da un condizionatore di classe C ad uno di classe A, infatti, si risparmiano 325 chilogrammi di CO2 all'anno.
La classe non è tutto
Anche a parità di classe di efficienza, comunque, occorre confrontare i consumi dei vari modelli e valutare l'acquisto di un dispositivo inverter, anche a seconda delle proprie esigenze (si prevede di tenere a lungo in funzione l'aria condizionata? Oppure di accendere spesso l'apparecchio per brevi periodi?). Sulle etichette energetiche, in particolare, deve essere indicato il consumo medio annuo del condizionatore in kWh, che viene calcolato indicativamente sulla base di un utilizzo medio di 500 ore/anno, nella modalità raffreddamento a pieno regime. È importante comunque considerare che si tratta di una informazione di carattere generale, perché il consumo effettivo dipende dal modo con cui l’apparecchio viene utilizzato e anche dalle condizioni meteo. Se la temperatura esterna è particolarmente elevata, infatti, servirà più energia per mantenere la stessa temperatura interna. Fondamentale, inoltre, fare attenzione alla potenza dell'elettrodomestico, evitando di acquistare modelli sovradimensionati rispetto alle proprie esigenze o, viceversa, ritrovarsi con un apparecchio insufficiente a migliorare il comfort dell'abitazione in cui è stato installato.
WWF: acquisti cauti
Anche il WWF mette in guardia sui rischi dell'aria condizionata low-cost, sottolineando che la spesa in bolletta relativa ai climatizzatori spalmata su 10 anni, può variare dai circa 500 agli oltre 1.000 euro a seconda dell'efficienza del modello acquistato. Un dispositivo poco efficiente, in altri termini, può costare, nel lungo periodo, oltre 500 euro in più rispetto a uno più efficiente. Non a caso i modelli più “virtuosi” recensiti dall'associazione ambientalista sul sito www.eurotopten.it hanno prezzi di acquisto decisamente al di sopra dei minimi di mercato: dai 900 ai 1.800 euro per condizionatori fissi e oltre i 560 euro per apparecchi portatili. Come a dire: l'efficienza si paga, almeno secondo il WWF.
Occhio all'etichetta
In ogni caso, dunque, prima di acquistare d'impulso un climatizzatore in offerta a un prezzo stracciato, è bene informarsi attentamente sulle prestazioni dell'apparecchio: classe di efficienza energetica (che deve essere obbligatoriamente indicata da un'apposita etichetta), consumi, livello di potenza, rumorosità. Non è impossibile fare qualche buon affare, ma il “bidone” è sempre in agguato. E comunque, ricorda sempre il WWF, prima di decidersi per l'acquisto, è sempre utile sperimentare tutti i rimedi anti-afa meno energivori e più ecologici: indossare abiti comodi e freschi; aprire le finestre nelle ore meno afose; installare tende para-sole o tapparelle; spegnere tutti gli apparecchi che generano calore, quando non utilizzati; creare, se possibile, correnti d'aria rinfrescanti; utilizzare dei ventilatori, che consumano molto meno dell'aria condizionata.