Ilva. In arrivo provvedimento urgente del governo
Il Ministro dell'Ambiente Corrado Clini ha annunciato un provvedimento urgente del Consiglio dei Ministri per rendere operativo il protocollo d'intesa siglato il 26 luglio scorso. I commenti dopo gli incontri del Tavolo per Taranto del 2 agosto
03 August, 2012
Si è giovedì 2 agosto presso la Presidenza della Regione Puglia il primo incontro su Taranto convocato dal Ministro dell’Ambiente Corrado Clini con il Presidente Nichi Vendola, il Sottosegretario allo Sviluppo Economico Claudio De Vincenti, i rappresentanti degli Enti Locali e le forze parlamentari.
Clini ha annunciato un provvedimento urgente
"Il governo adotterà un provvedimento d'urgenza per fare in modo che il protocollo d'intesa dello scorso 26 luglio sia efficacemente operativo". Lo ha detto il ministro dell'ambiente,Corrado Clini, specificando che "in queste ore si sta valutando se sarà una decreto legge o un'ordinanza di protezione civile". Il provvedimento è atteso per quest'oggi (3 agosto). La situazione dello stabilimento Ilva di Taranto rappresenta "un'emergenza nazionale" e il provvedimento d'urgenza che domani il governo adotterà "semplificherà le procedure del protocollo d'intesa siglato lo scorso 26 luglio. Alla Regione Puglia - ha aggiunto - il protocollo affida la cabina di regia". Clini è stato in contatto più volte, durante la mattina, con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà e con il ministro dell'economia Vittorio Grilli.
Secondo il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, “il passaggio è molto stretto, tuttavia, se riusciremo a varcarlo, avremo costruito qui a Taranto una straordinaria sperimentazione di livello nazionale”.
“Nella prima parte della mattinata – ha continuato Vendola – abbiamo discusso di come attuare il Protocollo d’Intesa, sapendo che i problemi della tempestività e dell’effettività della spesa sono problemi tipici del nostro Paese, ma non sono minimamente compatibili con un contesto così drammatico. Per questo la Regione, insieme agli Enti locali e in accordo con la deputazione parlamentare ha chiesto al Ministro Clini di potersi fare interprete, al Consiglio dei Ministri, di una richiesta molto forte, che è quella di un Decreto Legge che indichi provvedimenti e modalità straordinarie per mettere in campo misure che diano attuazione al contenuto del Protocollo d’intesa”.
L'incontro con il presidente dell’Ilva Bruno Ferrante
Subito dopo l’incontro tra il Ministro Clini e le rappresentanze istituzionali , il Tavolo ha incontrato il Presidente dell’Ilva Bruno Ferrante. “Con l’Ilva – ha spiegato Vendola – abbiamo ragionato anche al netto dell’ordinanza del Gip. Un’interlocuzione avviata da lungo tempo e relativa non solo ai processi di ambientalizzazione che devono essere spinti e radicali, ma legata anche a quel monitoraggio in continuo nell’intero perimetro dello stabilimento industriale, che sono necessari non soltanto per dare a noi un quadro preciso ed esaustivo, ma anche per riconciliare l’Ilva con l’opinione pubblica”.
All’interno di questo confronto, Vendola ha sollecitato i vertici dell’azienda “di mettere in campo tutti quei provvedimenti che possano essere utili a rimuovere quelle circostanze specifiche che hanno determinato una misura cautelare tanto aspra come quella del sequestro dell’area a caldo”.
“Lo Stato è in campo – ha proseguito Vendola – per avviare il ciclo delle bonifiche, siamo stati in campo anche per quanto riguarda l’abbattimento drastico dei limiti delle emissioni degli inquinanti, bisogna però che oggi Ilva faccia i conti esattamente con la fotografia di tutti quegli elementi che vengono chiamati in causa come lesione del diritto alla vita e diritto alla salute”.
Secondo Vendola “la disponibilità di Ilva, lo stile con cui si è posto nei nostri confronti il Prefetto Ferrante e la disponibilità ad un dialogo pieno con le istituzioni ad accogliere senza riserve suggerimenti ed eventualmente prescrizioni e la disponibilità ad interloquire con un’ottica di grande responsabilità con la Procura della Repubblica di Taranto sono segnali che ci danno speranza”.
“Noi vogliamo – ha concluso Vendola – che Taranto possa respirare a pieni polmoni e che i lavoratori dell’Ilva possano tornare in una fabbrica certamente bonificata, messa in condizioni di operare con le migliori e più evolute tecnologie ambientali”.
Legambiente: “Non basta il provvedimento urgente, serve una nuova Aia da parte del ministro Clini”
“Per fermare l’inquinamento del suolo e delle falde è importante il provvedimento urgente di cui ha parlato il ministro Clini, ma per rispondere alle contestazioni della magistratura bisogna contrastare anche le emissioni che l’impianto continua a produrre. E questo sarà possibile solo con una nuova Autorizzazione integrata ambientale che il Ministero dell’ambiente dovrà concedere urgentemente, in poche settimane, per obbligare l’azienda a fare interventi sugli impianti da realizzare con un rigido e rapido crono programma”.
Così Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, ha commentato le dichiarazioni del ministro Clini a margine dell’incontro con gli enti locali pugliesi.
Ben venga quindi, il provvedimento urgente per rendere subito operativo il protocollo sulle bonifiche del 26 luglio scorso, ma questo servirà a ridurre l’inquinamento industriale del passato (rinvenuto appunto nelle falde, in mare, nel suolo e nel sottosuolo di uno dei 57 siti più inquinati d’Italia, nell’ambito del Programma nazionale di bonifica), ma per risanare efficacemente l’ambiente tarantino, bisogna fermare l’inquinamento attuale attraverso una nuova Aia, estremamente rigorosa nelle prescrizioni e nel piano di monitoraggio e di controllo (che devono essere coerenti tra loro, diversamente da quanto previsto nella sciagurata Aia concessa dal Ministro Prestigiacomo), per fronteggiare l’emergenza emersa dal meticoloso lavoro della magistratura.
“La dichiarazione del presidente dell’Ilva Ferrante in merito alla rinuncia al ricorso contro la riapertura dell’Aia – conclude Cogliati Dezza -, ci sembra un primo passo positivo. Ci auguriamo che non si tratti, però, dell’ennesima manovra dilatoria e attendiamo quindi, che alle parole distensive seguano i fatti e i provvedimenti concreti sull’impianto”.
Ilva, decreto accelera-bonifica - da il Sole 24 Ore.it del 03.08.2012