Sacchetti, Assoecoplast replica ad Assobioplastiche:
Assoecoplast: "Assobioplastiche ancora una volta ha dimostrato di non capire o di non volere capire come funzionano gli additivi oxo-biodegradabili, progettati in modo che gli oggetti in plastica con essi realizzati abbiano una vita di servizio di 2 o 3 anni in cui NESSUN processo degradativo debba avere inizio, per consentirne riutilizzo e riciclo"
02 August, 2012
Riceviamo e pubblichiamo la replica di Assoecoplast:
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"Pur non avendo ancora avuto modo di visionare con attenzione lo studio menzionato dal Presidente Versari, ci sentiamo di dire che Assobioplastiche ancora una volta ha dimostrato di non capire o di non volere capire come funzionano gli additivi oxo-biodegradabili.
Tali additivi, infatti, sono progettati in modo tale che gli oggetti in plastica con essi realizzati abbiano una vita di servizio, solitamente di 2 o 3 anni, in cui NESSUN processo degradativo e/o biodegradativo debba avere inizio, questo proprio per consentirne riutilizzo e riciclo. La biodegradazione avviene successivamente e comunque in tempi che, come abbiamo sempre sostenuto, sono dell'arco di 2 o 3 anni.
Inoltre, ostinarsi a testare questi prodotti in condizioni di compostaggio, come avvenuto nello studio sopra citato, è come lavar la testa all’asino: si perde il ranno ed il sapone. Da sempre Assoecoplast infatti afferma che non è il compostaggio industriale o domestico la destinazione finale dei prodotti oxo-biodegradabili.
Facciamo un esempio concreto e molto, molto semplificato: esistono moto da strada e moto da cross: hanno caratteristiche diverse perché hanno usi diversi. Che senso avrebbe criticare una moto da cross dicendo che nella prova su un circuito non riesce a stare dietro a una moto da corsa? Nessuno. Ebbene qui siamo nella stessa condizione: Assobioplastiche da sempre si ostina a voler imporre il paradigma della compostabilità, quando invece è ormai chiaro per tutti che la biodegradabilità può e deve essere coniugata anche in termini diversi.
Lo abbiamo già detto molte volte, ma evidentemente c'è sempre bisogno di ripeterlo. Se Assobioplastiche aveva bisogno di dimostrare che la plastica oxo-biodegradabile non trova nel compostaggio la sua collocazione ottimale, poteva risparmiare la spesa realizzata per uno studio scientifico inutile. Sono in primis da sempre i produttori di additivi verdi ad affermare che la plastica oxo-biodegradabile non è destinata al compostaggio. senza peraltro mai negare l'utilità della bioplastica compostabile.
Il punto è che non esiste solo in compostaggio, che anzi oggi rappresenta purtroppo solo una frazione minima della destinazione finale dei rifiuti plastici. Ed Assobioplastiche, che conta proprio il CIC tra i suoi membri, dovrebbe saperlo meglio di chiunque altro.
Va poi precisato che da sempre e con forza Assoecoplast chiede che vengano effettuate della prove comparative sia sui prodotti compostabili che su quelli oxo-biodegradabili. E' proprio chi produce plastica biodegradabile a volere che venga fatta chiarezza e che si metta fine alle chiacchiere, molte delle quali in realtà sono volte a screditare ingiustamente i prodotti oxo-biodegradabili solo per motivi lobbistico-commerciali.
Queste prove scientifiche aiuterebbero anche il Governo a prendere le decisioni che si attendono perché la vicenda degli shoppers giunga finalmente ed una volta per tutte ad una conclusione definitiva. Ma queste prove devono essere condivise e realizzate in maniera imparziale, in condizioni controllate, ed utilizzando i protocolli appropriati.
Se Assobioplastiche lo desidera, tutto il mondo della plastica biodegradabile con additivi verdi è pronto a sedersi ad un tavolo, insieme anche con gli organismi tecnici dei Ministeri competenti, per definirle e realizzare quanto prima queste prove. Prove i cui risultati Assoecoplast si impegna formalmente a non contestare nel momento queste verranno realizzate in un contesto controllato, con una supervisione scientifica rigorosa ed al di sopra della parti.
La domanda quindi è: Assobioplastiche è disponibile a sottoporre i propri prodotti a test di questo genere e ad accettare anche i risultati relativi ad altri soggetti, o preferisce continuare nella sua strada solitaria, continuando a ritenersi depositaria di una verità assoluta ed indiscutibile?
Quale che possa essere la risposta, nel frattempo Assoecoplast annuncia che si riserva di agire in sede penale e civile nei confronti di Assobioplastiche in relazione alla diffusione di informazioni tese unicamente al discredito.
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4 commenti
Scrivi un commentoAlessandro
14.08.2012 14:08
Ci vorrebbero dei sacchetti in carta che costino come quelli in mater bi... chiunque li preferirebbe!
Salvo
08.08.2012 07:08
Semplice Antonio, 2 anni fà ci hanno imposto il compostabile dicendoci che la plastica gettata fuori discarica inquinava, restando per centinaia d'anni nell'ambiente, con gli oxo questo non accadrà più, tra i 18 ed i 24 mesi si degradano eliminando questo inquinamento "visivo". Fermo restando che possono essere più volte riutilizzati e riciclati.
antonio
06.08.2012 13:08
Assobioplastiche non avrà capito che gli oxo non nascono per il compostaggio ma Assoecoplast non chiarisce allora a cosa servono. Io semplicemente non vedo lo sbocco applicativo degli oxo. O ci teniamo la plastica e la ricicliamo meccanicamente senza bisogno di additivi, altrimenti ben venga il compostabile
Dario
03.08.2012 14:08
Caro sig. Versari tanto per cambiare il grande Maestrini ti ha sbiancato ancora una volta. Voi e i vostri puzzolenti sacchetti avete proprio rotto ..... w gli oxo